da annetta » ven ago 26, 2005 15:16 pm
da Paolo Marchiori » ven ago 26, 2005 15:18 pm
annetta ha scritto:"cialtrone" mi sei simpatico! Grazie a Andrea? che mi manda l'sms per dirmi di leggere il forum!
non ho tempo e forse neanche voglia di intromettermi nel discorso.
da Michele Bz » sab ago 27, 2005 6:15 am
cialtrone ha scritto:Ma, senti: per caso, a benzina, sei messo bene, ora? Mi sbaglierò, maaaa....
da Payns » lun ago 29, 2005 13:11 pm
da amilcare » lun ago 29, 2005 13:52 pm
da Topocane » lun ago 29, 2005 15:43 pm
da Max Z. » lun ago 29, 2005 15:45 pm
da vito » lun ago 29, 2005 15:53 pm
Max Z. ha scritto:Solo una mia piccola opinione....... .........la difficoltà, di sapersi proteggere. Fa parte della difficoltà di una via. E, per me, della sua bellezza.
da Buzz » lun ago 29, 2005 15:54 pm
Max Z. ha scritto:Uuuffff...appena finito di leggere tutta la discussione... che fatica...
Solo una mia piccola opinione, cioè la modesta visione di uno a cui piace arrampicare un po' dappertutto, spit o non spit: una considerevole parte, per me della bellezza e della soddisfazione dell'arrampicare in montagna, è quella di SAPERMI PROTEGGERE. Cioè leggere la roccia non solo per dove sono appigli e appoggi, ma anche rendere sicura la progressione trovando un buchino per un buon tricam in una placca apparentemente improteggibile, scovando una micro-clessidra per un kevlar, poi allungarlo perchè se no fa attrito... e non venite a dirmi che posso farlo lo stesso e ignorare gli spit, per carità, non prendiamoci per il culo. Pensate alla fessura di Kundalini, la serpe sfuggente, con una fila di spit... che senso avrebbe? Per me veramente poco, una monotona (termine volutamente un po' esagerato) progressione in fessura. L'arrampicata è un bellissimo gioco, l'arrampicata in montagna per me è un gioco ancora più bello, ha una componente in più che prevede un ragionamento, una tattica a volte perfino una strategia (cosa metto qui? il friend grosso? no, ne ho uno solo e mi potrebbe servire sopra, ma guarda, ci sta anche un dado...). Se qualcuno dei vari pro-spit non riesce a capire questo, se non ha alcuna intenzione di provarlo, beh, peccato. Salire su una parete in cui sopra di me non vedo nulla se non la roccia, a me, personalmente, dà ancora la sensazione di vivere un'avventura. Non è per me un discorso di etico o non etico, di etica discuto già fin troppo nel mio lavoro e spesso non si arriva da nessuna parte. E' la bellezza, e a volte la difficoltà, di sapersi proteggere. Fa parte della difficoltà di una via. E, per me, della sua bellezza.
da c.caio » lun ago 29, 2005 18:57 pm
AlbertAgort ha scritto:paolo75 ha scritto:Una croce può no servire a te, o a me, ma per altri può essere un simbolo di grande valore e importanza, soprattutto in montagna.
però sono dell'idea che chi mette una croce non abbia rispetto per chi non la vuole, mi sembra un appropriazione illecita di bene comune,
io non vado a mettere un pannello boulder in piazza, perchè so che a molti può dar fastidio
stessa cosa può valere, in piccolo, per gli spit e le catene
da balvenie » mar set 27, 2005 21:49 pm
da pabloj » mer set 28, 2005 10:31 am
balvenie ha scritto:... sono tornato indietro da un monotiro di fessura che non avevo mai provato; semplicemente perche il camalot n° 4 era troppo piccolo per l'attacco del tiro.
é ovvio che il bello è anche questo ma qui si sta andando fuori tema.
...
da amilcare » mer set 28, 2005 12:45 pm
da il gambero non piace a me » gio set 29, 2005 13:41 pm
mb ha scritto:.
Sono d'accordo con sghi e rocco.
Proprio perchè non trovo corretto associare l'avventura solo al rischio, ritengo che richiodare vecchie vie, soprattutto se molto frequentate, sia opportuno.
da panepera » sab ott 01, 2005 22:29 pm
da AlbertAgort » sab ott 01, 2005 23:46 pm
panepera ha scritto:. ma se si vuole essere coerenti bisogna uscire dalle solite vie, l'avventura è lì dietro la porta, solo che secondo me c'è poca fantasia e voglia di andarla veramente a cercare
Albert
da Alberto38 » dom ott 02, 2005 0:05 am
Payns ha scritto:Ho letto tutti i topic, colpito dal titolo del primo....Fra il 1982 e il 1988 ho ripetuto tutte le vie del Caporal e del Sergent....in quel periodo assieme ad altre due persone, spaccammo degli spit messi sull'orecchio del pachiderma, capitò un casino. Oggi non lo farei più.
Ho arrampicato fino al 1992, spesso da solo, sempre più spesso andando a fare ricerca, aprendo vie praticamente di nascosto, senza lasciar traccia scritta (non che avessero grande significato viste le difficolta medio-basse). Poi ho smesso totalmente di arrampicare. Overdose di tutto. Mi è tornata la voglia ora, complice mia figlia, entusiasta.
Ho arrampicato assieme a gente come Grassi e Comino, persone straordinarie non solo come qualità alpinistiche che non avevano remore psicologiche ad usare gli spit quando lo reputavano necessario, ma che avevano qualità tecniche enormi. Sulla Tete d'Aval nel brianconnaise ho visto Grassi fare tiri di 40 metri con uno o due rinvii a causa della perdita di buona parte del materiale.
Se sono stati posizionati spit sulle classiche della valle dell'orco la "colpa" non è di chi li ha messi, ma del "mercato" che lo richiede. Credo sia proprio cambiato l'approccio all'arrampicata. Penso che la capacità tecnica non sia solo arrampicare su difficoltà alte, ma anche tutto il compendio, compreso sapersi fermare per mettere una protezione. Oggi l'arrampicare è uno sport comune, attira sempre più persone e come in tante cose i cambiamenti sono radicali.
Una persona, tanti, tanti anni fa ululando citava. "chi vive vola, chi vola vale e chi non vola è un vile!" i tempi cambiano e dove c'erano i chiodi marci ora ci sono gli spit. Fra 100 anni ci saranno gli spit autoinstallanti che non necessiteranno di trapano o perforatore.
Nel 1990 percorsi la cresta che parte dal colle delle Traversette al monte Granero. Quasi correndo...al ritorno ripresi lo zaino lasciato alla base.
Quest'anno per motivi affettivi ho rifatto lo stesso itinerario. Sono cambiate alcune cose. Non ho più corso, anzi ansimavo. Nell'intaglio dopo la punta Traversette mi sono autoassicurato (2 - 3°) ed al ritorno il materiale lasciato al colle era sparito.
da Payns » dom ott 02, 2005 18:06 pm
Alberto38 ha scritto:Payns ha scritto:.
Ciao Payns, ho letto questo mess per caso perchè di solito non frequento "Rock General" ... ma sei un grande!! Il solo fatto che hai arrampicato con Grassi (sono sempre i migliori che se vanno) è semplicemente....MITICO
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Saluti
AL
da flaviop » dom ott 02, 2005 19:03 pm
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