Come eravamo 25 anni fa: meglio?

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Roberto » mar mar 06, 2007 15:41 pm

MarcoS ha scritto:magari la superinformazione inciderà qualcosetta ma non è quello. Era proprio lo "spirito del tempo" che era differente, indipendentemente dal fatto che allora s'avessero 20 anni e ora 40, anche se mi verrebbe da retrodatare di qualche anno (07 meno 20 = 87, andrei piuttosto all'83/84). Come già qualcuno ha fatto notare, c'era tantissimo di nuovo...che ora non c'è più. L'America la scopri una volta sola.
Ho messo "20 anni" perché fa cifra tonda, ma gli anni che dico sono i primi degli 80, praticamente l' inizio dell' avvento del freeclimbing fine a se stesso, anche se il mio ragionamento è indirizzato anche all' alpinismo, che allora era ancora strettamente legato all' arrampicata in falesia.
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Messaggioda MarcoS » mar mar 06, 2007 15:48 pm

Roberto ha scritto:.....


8)
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Messaggioda paolo s4 » mar mar 06, 2007 16:31 pm

MarcoS ha scritto:...L'America la scopri una volta sola.

Bisognerà che noi giovani, l'avventura, cominciamo a cercarla un po? dentro a noi stessi...(e continuo a mettermi tra le fila, anche se ne ho 27, perchè di più giovani, su tante belle rocce, non ne ho mai visti... :roll: )
Per me, quel che conta, sono le emozioni e se non devi confrontarti, se non devi rendere conto a nessuno, ci sono tante pareti dimenticate, vicine e lontane, dove vivere avventure con la *A* maiuscola.
Certo, non si inventerà nulla di nuovo, sarà una riscoperta, piacevole, appassionante, senza pretese... e andrà bene così.
Non è dato a tutti il privilegio di lasciare il segno.
La rivoluzione ha senso quando c'è fermeto, spontaneità, quando si sente nell'aria.
Far la storia alla rovescia, cercando i presupposti per poterla fare, la rivoluzione, è una forzatura ridicola.
Per dire qualcosa di nuovo, senza limitarsi a chiamare con un nome straniero cose vecchie di qualche decennio... ci vanno i Didier Berthod? e non ce ne sono molti in circolazione.
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Messaggioda Enzolino » mar mar 06, 2007 16:51 pm

Interessante ...

Personalmente non sono un nostalgico e credo che la novita', l'avventura, la scoperta, lo stupore, non siano nelle cose, nella storia e nei luoghi, ma nel nostro sguardo ...

Anche gli stessi vecchi percorsi si possono ripetere in stile diverso ...
Recuperare il mistero attraverso l'oblio ... fare, come dice Michieli, gli esploratori all'incontrario, buttandoci nell'avventura con meno informazione e piu' spirito della scoperta ...

Per quanto riguarda l'avventura interiore ed esteriore, non credo si possano separare ... sono due universi paralleli in continua comunicazione ...
... ad ogni sfida esteriore ne corrisponde una interiore ...
... ad ogni paesaggio fisico ne corrisponde uno dell'anima ...
... e quindi ogni viaggio, su una montagna, in una metropoli o in groppa ad una bici sono occasioni in cui far riflettere anche il nostro universo interiore ... :wink:
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Messaggioda MarcoS » mar mar 06, 2007 17:40 pm

Enzolino ha scritto:Interessante ...

Personalmente non sono un nostalgico e credo che la novita', l'avventura, la scoperta, lo stupore, non siano nelle cose, nella storia e nei luoghi, ma nel nostro sguardo ...

Anche gli stessi vecchi percorsi si possono ripetere in stile diverso ...
Recuperare il mistero attraverso l'oblio ... fare, come dice Michieli, gli esploratori all'incontrario, buttandoci nell'avventura con meno informazione e piu' spirito della scoperta ...

Per quanto riguarda l'avventura interiore ed esteriore, non credo si possano separare ... sono due universi paralleli in continua comunicazione ...
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... ad ogni paesaggio fisico ne corrisponde uno dell'anima ...
... e quindi ogni viaggio, su una montagna, in una metropoli o in groppa ad una bici sono occasioni in cui far riflettere anche il nostro universo interiore ... :wink:


questo è anche vero. riguardo all'argomento del topic per me la questione è soprattutto di zeitgeist. riproducibile ma non ri-scopribile.
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Messaggioda Enzolino » mar mar 06, 2007 17:48 pm

MarcoS ha scritto: questo è anche vero. riguardo all'argomento del topic per me la questione è soprattutto di zeitgeist. riproducibile ma non ri-scopribile.
Lo spirito del tempo ... di quel tempo, e' andato, ma ora c'e' quello nuovo ... e bisogna cavalcarlo o crearlo ex-novo ... sta tutto a noi ...

Personalmente ho sempre la sensazione della scoperta ... e son felice di vivere questo tempo ... :wink:
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Messaggioda Roberto » mar mar 06, 2007 19:07 pm

MarcoS ha scritto:questo è anche vero. riguardo all'argomento del topic per me la questione è soprattutto di zeitgeist. riproducibile ma non ri-scopribile.
Minchia se è vero.... quello che è passato è passato, è inutile star li a rimpiangerlo, se lo abbiamo vissuto a pieno ci resta il ricordo, se no il rimpianto :(
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Messaggioda scheggia » mar mar 06, 2007 19:36 pm

paolo s4 ha scritto:Bisognerà che noi giovani, l'avventura, cominciamo a cercarla un po? dentro a noi stessi...


bravo paolo hai trovato quello che manca a noi giovani... cercare l'avventura dentro di noi e non cercare il materiale più perfomante, ma metterci in discussione ad ogni salita! :wink:
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Messaggioda Davide62 » mar mar 06, 2007 20:44 pm

MarcoS ha scritto:...che ora non c'è più. L'America la scopri una volta sola.


.........poi arrivano gli Inglesi e fan fuori gli indiani.......... :roll: :lol: :wink:
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Messaggioda MarcoS » mar mar 06, 2007 20:55 pm

Davide62 ha scritto:
MarcoS ha scritto:...che ora non c'è più. L'America la scopri una volta sola.


.........poi arrivano gli Inglesi e fan fuori gli indiani.......... :roll: :lol: :wink:


hà! prima ancora sono passati I spagnoli però :P
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Messaggioda alter-ego » mar mar 06, 2007 21:34 pm

personalmente non ho molta nostalgia anche se potrebbe sembrare da quello che scrivo. Anche nell'epoca attuale trovo cose molto interessanti e continuo a "vivere". Non ne parlo in questa sede perchè ne parlo altrove. Penso che lasciarsi andare alla nostalgia sia un po' tipico della nostra età. Non sempre ti prende la malinconia, il più delle volte c'è un vago senso di piacere.
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Messaggioda Davide62 » mar mar 06, 2007 22:07 pm

MarcoS ha scritto:
Davide62 ha scritto:
MarcoS ha scritto:...che ora non c'è più. L'America la scopri una volta sola.


.........poi arrivano gli Inglesi e fan fuori gli indiani.......... :roll: :lol: :wink:


hà! prima ancora sono passati I spagnoli però :P

Già :lol:
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Messaggioda alter-ego » mar mar 06, 2007 22:10 pm

Volevo anche dire che è un bel topic, complimenti Roberto! :wink:
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Messaggioda Davide62 » mar mar 06, 2007 22:48 pm

A questo punto non so se ero meglio o peggio :roll:
Questo sono appunto io, era il 23 agosto 1978 in cima al Monte Bianco.
Siamo partiti dal Ghiglione a mezzanotte salendo lo Sperone della Brenva, nella foto erano le 7.15 del mattino.

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Messaggioda SteP » mar mar 06, 2007 22:49 pm

Roberto ha scritto:Come ho detto in aperuta la mia sensazione è che sia io che sono invecchiato e rimpiango quegli anni, anche se il "come eravamo" ha una ragione forte.
...
Forse non era meglio o peggio, ma solo più stimolante.

Quando questa sensazione nei confronti di una mia passione, questo sentimento, nostalgia forse, mi assale, mi chiedo se capita anche per altre passioni - interessi:
Se la risposta è sì, sono io che sto "invecchiando" e che, ma forse è naturale, mi pongo in maniera differente verso queste passioni.
Se la risposta è no, è il contesto delle situazioni che ha fatto cambiare il senso e la percezione della passione, indipendentemente da me.
Per ora, forse fortunatamente, la risposta è "no".
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Messaggioda marinoroma » mer mar 07, 2007 0:56 am

Enzolino ha scritto:Interessante ...

Personalmente non sono un nostalgico e credo che la novita', l'avventura, la scoperta, lo stupore, non siano nelle cose, nella storia e nei luoghi, ma nel nostro sguardo ...

Anche gli stessi vecchi percorsi si possono ripetere in stile diverso ...
Recuperare il mistero attraverso l'oblio ... fare, come dice Michieli, gli esploratori all'incontrario, buttandoci nell'avventura con meno informazione e piu' spirito della scoperta ...


sicuramente (bella frase "recuperare il mistero attraverso l'oblio")

eppure, senza disturbare la nostalgia, ogni epoca ha una sua anima caratteristica, un fascino che possiamo assaporare per quel che é solo se la viviamo.

una specie di condizione al contorno che incide profondamente sul come ci comportiamo.
immagino che Roberto abbia vissuto in una maniera 25 anni fa che non sarebbe la stessa di oggi con 25 anni di meno. piu' intensa, meno intensa lo sa solo lui, ma diversa non c'é dubbio

a questo si aggiunge poi lo sviluppo personale. secondo me abbiamo la tendenza a rimpiangere la fase della nostra vita in cui la creatività, l'ansia della scoperta ci dominavano... a volte si rimane ingabbiati in schemi da "adulti" e qualcosa si perde, e allora si rimpiange....
....no, non ora, non qui, questa pingue immane frana....
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Messaggioda Roberto » mer mar 07, 2007 9:29 am

L' andamento del topic mi parta a un paio di riflessioni.

Intanto io sono pieno di nostalgie, ma non tutte sgnificano che preferivo quello che ero a quel tempo, spesso la mia nostalgia è rimpianto per non aver saputo vivere a pieno, in modo soddisfacente un tale periodo, o non aver saputo approfittare di un contesto appartenente ad una epoca passata.
L' esempio che mi viene subito in mente sono gli anni del Liceo Artistico, dove la mia timidezza e inadeguatezza, non mi permisero di godere di quegli anni fantastici. Rimpiango tante occasini perdute, rinunce e paure.
Il roberto di adesso saprebbe vivere meglio quel periodo, ma l' attaule non è altro che un' evoluzione di quello di allora e ci sono voluti più di quarantacinque anni per fare 'sto capolavoro.
Ben diverso è il ricordo dei primi degli anni 80 e dell' approccio all' arrampicata e all' alpinismo.
Quel Roberto già era in via di formazione, accampagnate alle mie incrollabili titubanze, avevo anche il mio picolo bagaglio di certezze, certi punti erano ormai fermi, avevo raggiunto una certa stabilità.
Eppure ho nostalgia per quell' ambiente, quel modo scansonato e spensierato di fara arrampicata, del senso della scoperta, dello stupore che provavo con la mia prima via di V+ in falesia o con la mia prima di IV in montagna. Bastava scalare a Leano e già sentivo tutto il benefico stress della realizzazione, dell' ingaggio.
Non dimenticherò mai la mia prima salita della Dori, uno stupendo V+ di Punta Givanna, 40 metri con tre chiodi e un dado (oggi è spittato).
Su quel tiro, sul tratto chiave, le mie mani avevano un tremito: il chiodo passato da un paio di metri, il traversino in fessura, il tettino ... E poi la cima (non esisteva la moulinette) e la discesa dalla parte opposta.
Quel tiro non fu un esercizio ginnico, una prova atletica, quel tiro è stato una tappa della mia vita.
Oggi faccio in libera tiri duri a Grotti, passaggi che un tempo mi sarebbero sembrati fantascienza e che neppure i superfortissimi di allora (a Roma) patevano fare, ma queste vie non sono più tappe della mia vita, sono realizzazioni che confermano un mio miglioramento nell' arrampicata.
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Messaggioda alter-ego » mer mar 07, 2007 9:59 am

Roberto ha scritto:L' andamento del topic mi parta a un paio di riflessioni.

Intanto io sono pieno di nostalgie, ma non tutte sgnificano che preferivo quello che ero a quel tempo, spesso la mia nostalgia è rimpianto per non aver saputo vivere a pieno, in modo soddisfacente un tale periodo, o non aver saputo approfittare di un contesto appartenente ad una epoca passata.
L' esempio che mi viene subito in mente sono gli anni del Liceo Artistico, dove la mia timidezza e inadeguatezza, non mi permisero di godere di quegli anni fantastici. Rimpiango tante occasini perdute, rinunce e paure.
Il roberto di adesso saprebbe vivere meglio quel periodo, ma l' attaule non è altro che un' evoluzione di quello di allora e ci sono voluti più di quarantacinque anni per fare 'sto capolavoro.
Ben diverso è il ricordo dei primi degli anni 80 e dell' approccio all' arrampicata e all' alpinismo.
Quel Roberto già era in via di formazione, accampagnate alle mie incrollabili titubanze, avevo anche il mio picolo bagaglio di certezze, certi punti erano ormai fermi, avevo raggiunto una certa stabilità.
Eppure ho nostalgia per quell' ambiente, quel modo scansonato e spensierato di fara arrampicata, del senso della scoperta, dello stupore che provavo con la mia prima via di V+ in falesia o con la mia prima di IV in montagna. Bastava scalare a Leano e già sentivo tutto il benefico stress della realizzazione, dell' ingaggio.
Non dimenticherò mai la mia prima salita della Dori, uno stupendo V+ di Punta Givanna, 40 metri con tre chiodi e un dado (oggi è spittato).
Su quel tiro, sul tratto chiave, le mie mani avevano un tremito: il chiodo passato da un paio di metri, il traversino in fessura, il tettino ... E poi la cima (non esisteva la moulinette) e la discesa dalla parte opposta.
Quel tiro non fu un esercizio ginnico, una prova atletica, quel tiro è stato una tappa della mia vita.
Oggi faccio in libera tiri duri a Grotti, passaggi che un tempo mi sarebbero sembrati fantascienza e che neppure i superfortissimi di allora (a Roma) patevano fare, ma queste vie non sono più tappe della mia vita, sono realizzazioni che confermano un mio miglioramento nell' arrampicata.


penso che potresti fare un semplice esercizio, che io faccio sempre. Alla fine dell'anno pensi alla prima cosa che ti viene in mente, tra quelle che hai fatto in falesia e in montagna. Quella probabilmente è quella che ricordi con più piacere, cioè quella che è più in sintonia con i desideri del periodo. E in quella direzione dovresti andare, cercando di far sì che nella tua vita di oggi non manchino esperienze di quel tipo. ciò aiuta a limitare la nostalgia per i tempi andati, semplicemente perchè è sopraffatta dal desiderio di quello che puoi ancora fare, di tutto quello che c'è ancora da vedere e scoprire nel mondo :wink: :wink:

M

PS e non mi dire che la prima cosa che ti è venuta in mente è il forum!!! :evil: :evil: 8O
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Messaggioda Siloga66 » mer mar 07, 2007 10:05 am

Se penso agli anni 80 mi viene il magone. Manolo, Mariacher e Roberto Bassi gli idoli. Metto una foto del 1985 fattami da mio fratello sullo spigolo della Torre Delago che mi pareva di fare il Pesce. Un paio di vibram "presi in prestito" al padre di un amico e mai restituiti, 4 moschettoni, un cordino trovato, due fettucce nuove che tenevo come l'oro, ed una corda che mi avevano venduto lunga soli 35 metri, che a scendere dopo in doppie dalla torre ci obbligò a fare dei tratti di discesa slegati. Poi ci sentivamo fighi perchè mettevamo la tenda a Massone dove c'erano le falesie dei forti. Oggi ho 40 anni e l'unica paura è quella che il grafico cominci ad andare in discesa.
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Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda Mago del gelato » mer mar 07, 2007 12:51 pm

Io ho nostalgia del free climbing anni '80 anche se praticamente non ero ancora nato, è grave dottore?
La liberazione dello spirito generò la liberazione del gesto, e nacque il Free Climbing
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