rocco ha scritto:Bell'interventodi Andrea Bormida su Gulliver!
Certo che se davvero nel '78 il caro oomaxster passò di lì piantando chiodi, il fatto che ora ci ritorni per scavare, fa riflettere...Quasi 30 anni trascorsi inutilmente...Vorrei essere smentito dall'interessato

Naturalmente non posso che essere d'accordo con Andrea,insieme, tante volte, abbiamo ripercorso quei 50km di valle che , nel nostro immagianario , erano un modo diverso di concepire e vivere l'alpinismo.
Inseguendo le linee tracciate dai nostri grandi, anzi gradissimi, predecessori abbiamo sognato Yosemite e rivissuto alcuni quegli stessi <<istanti>> raccontatici, in letteratura, dai protagonisti del nuovo mattino.Con l'impresa di Nardi e di Brenna su Itaca ci eravamo anche illusi che, in quell'angolo di paradiso, era possibile avere sogni propi , non ancora influenzati dal consumistico mondo del free climbing ma, evidentemente, ci sbagliavamo...
Deluso, non voglio più far polemiche a tal proposito.Che scavino pure le prese ,anzi da domani mi mettero anch'io a scavare al caporal, come posso oppormi a personaggi che, per 1/2 ora di notorietà su internet, sono disposti a svendere i miei sogni?
Infine vorrei riportare anch'io un pensiero di Motti che scrisse, a proposito del Caporal e della filosofia californiana, su Scandere del 75 (mi sembra) e che dovrebbe far riflettere chi, su quelle rocce, non si fa scrupoli:
"Ma quando sei impegnato in parete vivi lo stesso <<istante>> che potresti vivere sul petit dru o sullacivetta.E' lo spirito dell'alpinismo californiano. Lo scopo non è raggiungere la vetta e nemmeno affermare se stessi ma.L'arrampicata è un mezzo per vivere sensazioni più profonde."
Luca Primiano
P.s.
invito andrea (che so che legge normalmente il forum ) a partecipare alla discussione.