EvaK ha scritto:.... a questo punto mi tocca prendere ferie per studiare
evoluzione dei valori, della storia degli spit, ecc ecc.
FIgo dang.... un saggio che si potrebbe intitolare:
Il secolo breve dell'arrampicata: dai nuovi mattini agli happy hour.
Sottotitolo: dalle alte vette al deep water. La morte delle idee e il rave party delle vacche nere.
Solo che non ho tempo, mi aspetta una giornata di dura deiezione nelle "cose del mondo" e prima mi concedo una session di arrampicata postmoderna alla "tana degli svasi".
Vedi Eva io continuo a pensare che le idee di arrampicata oggi non siano peggiori di quelle di allora.
Sono solo cambiati i tempi e i modi.
Se proprio devo fare una critica al tempo attuale e' che non trovo nessuno abbastanza bravo a scrivere da farmi venir voglia di leggere di montagna.
Ma forse e' solo un problema mio che non ho piu' voglia.
Io qualcuno dei principali filosofi di quei tempi li ho anche sfiorati di pesona e ti devo dire che non mi sono assolutamente piaciuti.
Nella mia storia arrampicatoria ho avuto la fortuna di iniziare ad arrampicare con una persona che un pezzetto di storia dell'alpinismo lecchese lo ha pure scritto.
Dopo piu' di vent'anni scaliamo ancora insieme. In falesia, perche' in montagna non lo reggo piu'.
E' curioso parlare con lui: mai sentito parlare con rimpianto dei tempi andati. L'ho solo sentito parlare con entusiasmo dei tempi presenti.
A sessant'anni con il 7b a vista in montagna forse te lo puoi ancora permettere.