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Messaggioda JB » dom ott 26, 2008 21:04 pm

Un appello mi arriva da amici che lavorano presso la scuola superiore Guglielmo Reiss Romoli, scuola superiore di telecomunicazioni all'Aquila, scuola da me frequentata per anni (anche in questi ultimi giorni).
Un appello che mi sento in dovere di riportare nei forum che frequento, in dovere verso quegli amici/docenti che nonostante il ricevimento delle lettere di licenziamento continuano a far lezione con la solita professionalità.

come iniziativa hanno creato un blog:

http://reissromolichiude.splinder.com/

e una raccolta firme:

http://firmiamo.it/salvalareissromoli

Vi invito tutti a dimostrare solidarietà con i dipendenti di questo luogo unico di apprendimento firmando ...

grazie

Dario
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Messaggioda Falco5x » lun ott 27, 2008 9:32 am

Non posso non scrivere un pensiero a proposito della scuola superiore di telecomiunicazioni che ho frequentato per un anno nel lontano '78 come ingegnere neoassunto in SIP.

La SSGRR era una scuola di perfezionalemte post universitario che offriva servizi di aggiornamento e istruzione ai dipendenti delle aziende che ne volevano usufruire, fiore all'occhiello del gruppo STET nel campo della ricerca.

Non posso non ricordare quell'anno passato a l'Aquila, e un pensiero affettuoso va ai miei compagni di corso e in particolare al buon ammiraglio Gladi, un anziano militare in pensione assunto dalla scuola con funzione di nonno-animatore, un punto di riferimento per noi ragazzi un po' spaesati arrivati lì da tutta Italia per viverci un anno come in un'accademia, in un college.

Allora la telecomunicazioni in Italia si identificavano praticamente soltanto col gruppo STET e in particolare con la SIP, attorno alla quale viveva e proliferava un indotto di piccole e grandi aziende manifatturiere, e gli investimenti nel settore erano colossali.
Tutto ciò significava opulenza e futuro per il nostro Paese.

Poi è successo qualcosa che ha inceppato quel virtuoso meccanismo. La SIP divenuta Telecom ha iniziato a sbagliare qualche scelta, a non ragionare più con la stessa lucidità di un tempo, pressata da una concorrenza selvaggia e sregolata e da un'opinione pubblica avversa. E il colpo di grazia è venuto da scelte politiche sciagurate che hanno finito per favorire gruppi dirigenti sempre più orientati al ritorno economico speculativo e immediato che ne hanno causato un progressivo e irreversibile indebitamento.
E quando in casa si è pieni di debiti e non ci sono soldi neanche per mangiare è difficile che si investa nella cultura, nei libri e nella ricerca. Così adesso la SSGRR chiude, e io non conosco le ragioni di ciò anche se le posso intuire.

Mi sembra un po' una metafora e un'anticipazione di ciò che accade anche nel Paese riguardo alla scuola e all'università, storia di questi giorni, che prefigura un futuro nero per la ricerca.

Qui da noi ormai le parole "ricerca" e "futuro" non sono compatibili tra loro, direbbe il comico Albanese. Però adesso non c'è tanto da ridere purtroppo: nella gestione pubblica la ricerca è vista proprio come la cultura quando mancano i soldi per mangiare, e in qualsiasi miope gestione privata è vista come un investimento a così lungo termine da apparire subordinato a speculazioni molto più redditizie e immediate. La rapacità ha sostituito la lungimiranza a ogni livello, insomma.

Sono dunque solidale con tutti i dipendenti della SSGRR e con tutti coloro che in questo Paese vorrebbero dedicarsi a quelle attività del pensiero e della conoscenza che ci renderebbero diversi dalle bestie se la consuetudine alla rapina e al tornaconto non ci avesse ormai imbarbarito in modo forse irreversibile.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Messaggioda JB » lun ott 27, 2008 11:04 am

Sto frequentando la scuola preparando gli esami di certificazione cisco, è avvilente girare per quei corridoi che ricordavo pieni di gente, mangiare al ristorante in 40 mentre nei tempi passati c'erano più di 300 persone.
Questo è il risultato della politica folle e dissennata di chi ha venduto per un euro la scuola Reiss Romoli a chi non aveva nessuna intenzione di portare avanti un discorso serio di formazione post universitaria

che tristezza

D.
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Messaggioda gomo » lun ott 27, 2008 14:52 pm

Anche io avevo fatto dei corsi all Reiss Romoli quando lavoravo per un'azienda del gruppo STET.

Mi ricordo con nostalgia il cosiddetto corso VLSI che durava circa un mese (inizio anni 80).

Non sono ottimista per il futuro quando vedo aziende che "buttano via" l'addestramento dei propri dipendenti. Per queste aziende l'unica cosa importante e' il ritorno "a breve", e su questo non si puo' di certo costruire nulla di duraturo. Mah, puo'darsi che l'elettronica e le telecomunicazioni non siano piu' tecnologie "evolute" e quindi non servano piu' investimenti. A me non sembra pero'.

Che peccato per la Reiss Romoli e per l'industria italiana (che perde un capitale).
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Messaggioda Sbob » lun mag 02, 2011 22:20 pm

Stavo cercando informazioni su questa scuola che ho frequentato qualche anno fa lavorando in Tilab (che una volta era lo CSELT, ma qualche geniale dirigente ha pensato di cambiare un nome illustre nel mondo tlc...). Pensare che sia scomparsa nel nulla mi lascia veramente un vuoto nel cuore.

Mi chedo cosa sia rimasto del campus all'Aquila, tra terremoto e chiusura della scuola. :cry:
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