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Messaggioda gpdimonderose » mer lug 29, 2009 20:01 pm

:!: :?: :idea: :arrow: :twisted: :evil: 8O CANDIDATO: PLESCIA Giacinto

Il dottor arch. Giacinto Plescia si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 1979 discutendo una tesi in Analisi e modelli matematici dal titoloPer la critica della (non)Neutralità della scienza ? per una teoria dell?inneutralità. Ha frequentato tra il 2003-04 e il 2006-07 due corsi di perfezionamento in Scienza ed epistemologia e un corso di Perfezionamento in Estetica ed ermeneutica delle forme simboliche presso il Dipartimento di Filosofia dell?Università degli Studi di Firenze. Dichiara di aver partecipato a diversi progetti di ricerca e concorsi presso il CNR e altri enti, su tematiche relative ad ambiti non pertinenti al settore scientifico-disciplinare oggetto di questa valutazione comparativa. Unitamente alla domanda, e non in separato plico, ha inviato due pubblicazioni: la prima (dal titolo Ontologia della physis), che costituisce la tesi per il corso di perfezionamento in Filosofia dell?anno 2003-04, non è pertinente all?ambito disciplinare della presente valutazione comparativa e comunque oscura nel dettato; la seconda (intitolata Archematica della distopia), oltre a non essere pertinente all?ambito disciplinare della presente valutazione comparativa, è inoltre scritta con altri coautori senza che si possa individuare lo specifico contributo individuale del candidato.

VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI DELLA PRIMA PROVA SCRITTA

L?elaborato svolge assai succintamente, seppur in maniera pertinente, il tema della genesi del sublime moderno nell?estetica del Settecento. Il nome di Burke è appena evocato, e assai scarna risulta la trattazione del sublime in Kant. In questi limiti, il dettato è chiaro e l?esposizione corretta. Manca qualsiasi riferimento sia alla differenza fra sublime antico e moderno, sia al motivo della genesi di quest?ultimo. In assenza di questi elementi di approfondimento, la trattazione è scarsamente originale.Commissario Prof. Fabrizio Desideri

La trattazione è piuttosto scarna, decisamente manualistica e fondata piuttosto riduttivamente su una lettura elementare delle origini della disciplina estetica, e per quel che riguarda nello specifico la questione del sublime in modo quasi esclusivo su Burke (del quale è offerta una lettura assai scarna), sul Kant della Terza Critica e la sua ripresa in Schiller; l?esposizione, con questi limiti, è tuttavia chiara e ordinata.Commissario Prof. Salvatore Tedesco

L?elaborato presenta un?architettura ordinata e si caratterizza per un?esposizione chiara dell?argomentazione. Questa è tuttavia solo parzialmente pertinente rispetto al tema assegnato su "La genesi del sublime moderno nell?estetica del Settecento", poiché carente nell?illustrazione del momento genetico del sublime moderno nei confronti del sublime antico (manca un approfondimento dei rapporti della cultura estetica settecentesca con l?antico trattato pseudo-longiniano), ed eccessivamente sintetica: gli autori trattati risultano essere solo Burke, Kant e Schiller, e le rispettive teorie del sublime sono più tratteggiate che non analizzate. Si avverte la mancanza di un più ampio riferimento al complesso dibattito settecentesco sulla questione del

sublime. Nel complesso lo scritto, privo di una sua originalità interpretativa, sconta i limiti di un approccio manualistico e l?assenza di un approfondimento storico-critico.Commissario dott. Andrea Pinotti

ELABORATO N. 2

La trattazione non è sempre pertinente al tema proposto, in quanto affronta la questione del sublime più in maniera speculativa che storico-critica. Per di più l?esposizione difetta di chiarezza e di sviluppo argomentativo. L?originalità è cercata più nello stile evocativo che nelle tesi sostenute, peraltro difficili da enucleare nella loro articolazione concettuale.Commissario Prof. Fabrizio Desideri

Dopo aver individuato, piuttosto brevemente, alcuni dei referenti antichi e moderni della questione del sublime, la trattazione vira decisamente verso un dettato affidato prevalentemente a una prosa evocativa, alquanto scarna nelle analisi effettivamente proposte. Proprio il carattere allusivo e pieno di suggestione della trattazione ne inficia alquanto la chiarezza espositiva, senza peraltro apportare significativi contributi di approfondimento teorico.Commissario Prof. Salvatore Tedesco

Il dettato è spesso di difficile comprensione a causa di una scrittura suggestiva, ma non circostanziata e supportata da analisi testuali. Pur elencando le caratteristiche che tradizionalmente accompagnano l?esperienza del sublime, quest?ultima è trattata soprattutto nelle sue origini antiche (Pseudo-Longino) e alla luce di autori novecenteschi (in particolare attraverso il filtro della terminologia ontologica di Heidegger), mentre manca, a parte un iniziale e finale fuggevole riferimento a Kant, ogni riferimento agli autori settecenteschi, come richiesto dal titolo del tema: ciò rende l?elaborato solo parzialmente pertinente rispetto al tema assegnato. La competenza scientifica della trattazione appare decisamente fragile.Commissario dott. Andrea Pinotti

ELABORATO N. 3

L?elaborato sviluppa il tema proposto delineando un quadro coerente e bene articolato della genesi del sublime moderno. Dopo aver richiamato la concezione antica del sublime espressa nel trattato dello Pseudo-Longino, viene analizzata la trasformazione di questo concetto a partire dalla traduzione secentesca di tale opera da parte di Boileau; a questo proposito, ampio spazio viene dato alla fortuna che la tematica del sublime conobbe nella filosofia e più in generale nella cultura inglese del Settecento: da Dennis, a Addison, alla cruciale opera di Burke, analizzata nella ricchezza delle sue articolazioni ed in particolare nell?opposizione fra bello e sublime che la connota. Tale opposizione è quindi ripresa nella parte conclusiva dell?elaborato, dove si affronta la posizione kantiana, della quale si mette bene in luce come il sublime non riguardi più la natura fuori di noi, ma un sentimento dell?animo umano: quello della nostra dignità morale e della nostra destinazione sovrasensibile. L?esposizione è sempre caratterizzata da chiarezza argomentativa, e dimostra una solida preparazione storica e buone doti di approfondimento teorico originale.Commissario Prof. Fabrizio Desideri

La trattazione, ampia, ricca e ben informata, muove dalle origini antiche della questione del sublime, illustra i caratteri della "riscoperta" del trattato longiniano da parte di Boileau, e procede quindi verso l?estetica settecentesca. Convincente l?analisi del dibattito inglese, da Dennis, a Addison, oggetto di una lettura approfondita, a Baillie e Akenside, alla svolta decisiva costituita attorno alla metà del secolo da Burke, la cui teoria del sublime è letta per un verso sullo sfondo delle analisi storiche sin lì condotte, per l?altro attraverso una messa in parallelo della

tematizzazione del bello e del sublime. L?analisi procede ulteriormente con la disamina della posizione kantiana, analisi anch?essa condotta con piglio sicuro. In conclusione la trattazione è chiara, ricca e ordinata, scientificamente assai valida e senz?altro piacevole alla lettura.Commissario Prof. Salvatore Tedesco

L?elaborato, di ampio respiro storico-critico, analizza approfonditamente le vicende della categoria del sublime dalle origini antiche nel trattato dello Pseudo-Longino fino agli esiti tardo-settecenteschi kantiani. L?arco temporale esaminato permette un confronto convincente fra sublime antico e moderno: quest?ultimo è colto nel suo nascere contemporaneamente al costituirsi dell?estetica come disciplina autonoma. A tal riguardo, muovendo dall?interpretazione tardo-seicentesca di Boileau e dai rapporti del sublime con il bello nella tradizione classicistica, si segue il progressivo svincolarsi del concetto di sublime dalla tradizione retorico-stilistica. Dopo aver dedicato particolare attenzione all?ambito britannico (Dennis e Addison interpreti del

GIUDIZI COLLEGIALI

ELABORATO N. 1Paradiso perduto di Milton, ed Edmund Burke, di cui vengono illustrati la differenziazione fra pleasure e delight e la concezione del terribile), lo scritto si conclude sottolineando l?esito kantiano di questa parabola, contrassegnato da un fondamentale equilibrio fra potenziamento e depotenziamento. Sotto il profilo della pertinenza al tema assegnato, della competenza scientifica e dell?originalità della trattazione, l?elaborato si rileva pienamente soddisfacente. Commissario dott. Andrea Pinotti La trattazione è piuttosto scarna, limitandosi a citare l?opera di Burke senza analizzarne le scansioni concettuali relative all?opposizione fra bello e sublime. Appena manualistico è poi l?esame del sublime nella Terza Critica di Kant. Manca infine un?illustrazione del momento genetico del sublime moderno nei confronti del sublime antico. Nel quadro di questi limiti l?esposizione è comunque chiara e ordinata. L?elaborato risulta nel complesso solo parzialmente pertinente al tema assegnato, rivela una limitata competenza scientifica, ed è scarsamente originale sotto il profilo storico-critico.

ELABORATO N. 2La trattazione non è sempre pertinente al tema proposto, in quanto affronta la questione del sublime più in maniera speculativa che storico-critica. L?esposizione manca di chiarezza e non è supportata da adeguate analisi testuali. Manca, a parte un iniziale e finale riferimento a Kant, ogni riferimento agli autori settecenteschi, come richiesto dal titolo del tema. Nel complesso l?elaborato risulta carente sul piano della competenza scientifica e privo di originalità interpretativa.

ELABORATO N. 3L?elaborato sviluppa il tema proposto delineando un quadro coerente e bene articolato della genesi del sublime moderno. L?esposizione è caratterizzata da chiarezza argomentativa e dimostra un?ottima competenza scientifica quanto all?oggetto trattato. Il quadro storico delineato è di ampio respiro, muovendo dalla riflessione antica, mostrandone analogie e differenze con l?impostazione moderna, ed esaminando nel dettaglio il dibattito da Boileau a Dennis, da Addison a Burke. Molto pertinente risulta essere la parte dedicata a Kant. Per questi motivi l?elaborato rivela una solida preparazione storica e buone doti nell?approfondire in maniera originale l?argomento assegnato.

VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI DELLA SECONDA PROVA SCRITTA

Il tema è svolto in maniera solo in parte pertinente, non venendo concettualmente articolata la questione della dimensione cognitiva o meno del giudizio estetico. Si tratta per lo più di una rassegna di posizioni contemporanee, da Garroni a Stiegler, intorno al nesso fra estetica, ontologia e tecnica. Nessun riferimento esplicito vi è alla tesi kantiana relativa al giudizio estetico come anticipazione della forma di una conoscenza in generale. Interessante ma non adeguatamente sviluppata l?opposizione fra orientamento disorientamento del pensiero. Sotto il profilo dell?originalità, la trattazione è carente. Non risulta chiara, ed è per di più slegata dal resto della trattazione, l?affermazione conclusiva secondo cui il nesso fra giudizio estetico e cognizione andrebbe visto alla luce di una filosofia dell?esposizione.Commissario Prof. Fabrizio Desideri

La trattazione affronta la Terza Critica e più in generale la riflessione kantiana attraverso alcune recenti letture italiane e francesi. La rassegna è essa stessa piuttosto carente, e solo parzialmente aderente al tema proposto; la continua alternanza fra i diversi riferimenti rende l?esposizione poco chiara, e scarsamente evidente la proposta di una tesi interpretativa coerente.Commissario Prof. Salvatore Tedesco

L?elaborato offre una sintesi, limitata al panorama italiano e francese, delle principali posizioni del dibattito filosofico degli ultimi decenni intorno alle implicazioni cognitive e ontologiche dell?estetica kantiana. Pur dimostrando un?apprezzabile capacità nell?esaminare le differenti posizioni, non appaiono sempre nettamente individuabili la tesi interpretativa e la corrispondente prospettiva critica dell?autore dell?elaborato rispetto alle tesi altrui, soprattutto considerando che il concetto di "filosofia dell?esposizione" (con cui si chiude la trattazione e al quale l?elaborato sembrerebbe affidare la propria tesi) non viene chiaramente esplicitato e argomentato, e ciò impedisce pertanto di accertare un?eventuale originalità di tale posizione. Non adeguatamente focalizzata risulta infine la relazione fra giudizio estetico e cognizione: ciò rende l?elaborato non pienamente pertinente rispetto al tema assegnato.Commissario dott. Andrea Pinotti

ELABORATO N. 2

La trattazione non è pertinente al tema assegnato, l?esposizione manca di chiarezza e di articolazione concettuale, ripetendo termini filosofici come "episteme", "parousia", "logos", "Gegenstand", più evocandone la suggestione che articolandone i concetti. Piuttosto che sviluppare il rapporto fra giudizio estetico e cognizione, si evoca il tema del sublime kantiano, e la differenza stabilita dallo stesso Kant fra bellezza libera e aderente. In una trattazione che dimostra scarsa competenza riguardo al tema trattato non si può di conseguenza parlare di originalità.Commissario Prof. Fabrizio Desideri

La trattazione non è coerente col tema proposto. Il dettato si riduce a una variazione su alcuni temi fissi, scelti per il loro potere evocativo e più volte iterati, piuttosto che autenticamente approfonditi e fatti oggetto di analisi critica. Assai scarsa la competenza scientifica mostrata, e addirittura non valutabile l?originalità teorica, in assenza di qualsiasi presa in carico dei temi proposti dalla traccia assegnata.Commissario Prof. Salvatore Tedesco

La trattazione, caratterizzata da un linguaggio evocativo e da un oscuro gergo filosofico, ridondante di termini tecnici appartenenti alla lingua greca e tedesca non adeguatamente giustificati, rende impossibile l?accertamento di una sufficiente competenza scientifica e di un?eventuale originalità

delle posizioni assunte. Sotto il profilo della pertinenza rispetto al tema assegnato, relativo al giudizio estetico e alle sue implicazioni cognitive, l?elaborato è del tutto inadeguato.Commissario dott. Andrea Pinotti

ELABORATO N. 3

La trattazione è pienamente pertinente al tema, sviluppando la questione del rapporto fra giudizio estetico e cognizione a partire dall?emergere settecentesco dell?estetica come dimensione autonoma del discorso filosofico, con riferimenti puntuali sia all?empirismo di Hume, sia al razionalismo di Baumgarten. Gran parte dell?elaborato analizza quindi la posizione kantiana, mettendo bene in luce nella complessità delle sue articolazioni la tesi secondo la quale nel giudizio estetico è anticipata la forma di una conoscenza in generale. Tale tesi viene quindi sviluppata con originalità in direzione dell?esteticità implicita presupposta in ogni comprendere. Interessanti e pertinenti i riferimenti alla nozione di sopravvenienza estetica sviluppata nell?ambito dell?estetica analitica e a quella di spazio estetico definita da Cassirer. L?esposizione è chiara nel dettato e perspicua nelle sue articolazioni concettuali.Commissario Prof. Fabrizio Desideri

Il candidato attraversa in modo intelligente e maturo il pensiero filosofico del Settecento, da Hume, al razionalismo tedesco, a Kant, considerato quale punto di arrivo del dibattito del suo secolo. La posizione kantiana, come già quella di Hume, viene analizzata in modo penetrante e persuasivo nella relazione fra oggettività del giudizio conoscitivo e soggettività del giudizio di gusto e nelle implicazioni che ne seguono quanto al carattere riflessivo del giudizio estetico, anticipazione di una conoscenza in generale. L?esposizione è chiara e piacevole, dimostra buona competenza nella sua impostazione metodica, e originalità sul piano teorico.Commissario Prof. Salvatore Tedesco

La trattazione, caratterizzata da un ampio respiro storico-critico e da una notevole capacità di approfondimento teorico, prende le mosse da alcune figure fondamentali del pensiero settecentesco (come Hume, Baumgarten, Kant) per confrontarne le rispettive modalità di istituire una relazione fra giudizio estetico e cognizione. Particolare attenzione è dedicata a uno scrupoloso esame del tema assegnato nel contesto della dottrina estetica kantiana: l?elaborato enuclea in modo efficace ed originale le differenze fondamentali fra giudizio estetico e giudizio teoretico-conoscitivo e illumina con sicura competenza la questione della bellezza aderente. Altresì convincenti risultano i riferimenti a cruciali momenti del dibattito contemporaneo, quali Cassirer e alcuni aspetti dell?estetica analitica.Commissario dott. Andrea Pinotti

GIUDIZI COLLEGIALI

ELABORATO N. 1

esplicitato e argomentato, e impedisce pertanto di accertare un?eventuale originalità di tale posizione.Il tema è svolto in maniera solo in parte pertinente, non venendo concettualmente articolata la questione della dimensione cognitiva o meno del giudizio estetico. La trattazione affronta la Terza Critica e più in generale la riflessione kantiana attraverso alcune recenti letture italiane e francesi. La rassegna è essa stessa piuttosto carente, e solo parzialmente aderente al tema proposto. Nessun riferimento esplicito vi è alla tesi kantiana relativa al giudizio estetico come anticipazione della forma di una conoscenza in generale. Non appaiono sempre nettamente individuabili la tesi interpretativa e la corrispondente prospettiva critica dell?autore dell?elaborato rispetto alle tesi altrui, soprattutto considerando che il concetto di "filosofia dell?esposizione" (con cui si chiude la trattazione e al quale l?elaborato sembrerebbe affidare la propria tesi) non viene chiaramente

ELABORATO N. 2

La trattazione non è pertinente al tema assegnato, l?esposizione manca di chiarezza e di articolazione concettuale. Assai scarsa la competenza scientifica mostrata, e addirittura non valutabile l?originalità teorica, in assenza di qualsiasi sviluppo adeguato del rapporto tra cognizione e giudizo estetico.ELABORATO N. 3

La trattazione è pienamente pertinente al tema, sviluppando la questione del rapporto fra giudizio estetico e cognizione a partire dal delinearsi nel Settecento dell?estetica come dimensione autonoma della filosofia, con riferimenti puntuali sia all?empirismo di Hume, sia al razionalismo di Baumgarten. La posizione kantiana viene analizzata in modo penetrante e persuasivo nella relazione fra oggettività del giudizio conoscitivo e soggettività del giudizio di gusto e nelle implicazioni che ne seguono quanto al carattere riflessivo del giudizio estetico, anticipazione di una conoscenza in generale. Interessanti risultano i riferimenti a cruciali momenti del dibattito contemporaneo, quali Cassirer e alcuni aspetti dell?estetica analitica. L?esposizione è chiara sia nel dettato sia nelle sue articolazioni concettuali. Nel complesso l?elaborato dimostra un?ottima competenza scientifica circa il tema affrontato, e rivela un originale impianto interpretativo.OMISSIS

la commissione apre le buste piccole e constata che:

gli elaborati n. 1 appartengono al sig. ARIEMMA Tommaso gli elaborati n. 2 appartengono al sig. PLESCIA Giacinto gli elaborati n. 3 appartengono alla sig.ra CANTELLI ChiaraOMISSIS

PROVA ORALE

GIUDIZI INDIVIDUALI

CANDIDATO ARIEMMA TOMMASO

Il candidato risponde in maniera chiara e pertinente alla prima domanda. Apprezzabile lo sforzo di spiegare la nozione di "filosofia dell?esposizione". La risposta alla seconda domanda non è sempre pertinente e denota poca dimestichezza con l?opera di Burke. Migliore la risposta relativa a Kant. Nella risposta alla terza domanda il candidato dà prova dei suoi interessi relativi ai più recenti dibattiti sul rapporto tra neuroscienze ed estetica, ma non chiarisce del tutto il nesso tra animalità e sensibilità in una prospettiva estetologica. Commissario prof. Desideri Fabrizio

Il candidato risponde in maniera soddisfacente al primo quesito, pur con qualche lacuna nelle giustificazioni argomentative delle proprie posizioni; risponde in modo piuttosto vago a proposito della teoria del sublime di Burke; risponde infine in modo solo parzialmente pertinente all?ultima questione.Commissario prof. Tedesco Salvatore

Alla prima domanda il candidato risponde in modo pertinente, esplicitando il senso dei concetti di "fenomenologia dell?estremo" e di "filosofia dell?esposizione"; rivela nella risposta alla seconda domanda lacune storico-critiche specie relativamente al pensiero estetico del Settecento inglese;

argomenta in modo soddisfacente riguardo al terzo quesito, anche se non sempre chiaramente individuabile è la sua posizione teorica rispetto alle dottrine dell?animalità cui egli fa riferimento.Commissario dott. Pinotti Andrea CANDIDATA CANTELLI CHIARA

La candidata risponde in maniera pertinente e chiara alla prima questione, ben argomentando il rapporto tra la concezione del simbolo di Ivanov e quella di Florenskij e dimostrando ottima competenza scientifica in merito; la risposta alla seconda domanda è ben articolata ed efficace; quanto al terzo quesito, la candidata mostra una approfondita consapevolezza storico-critica dei complessi rapporti intercorsi tra teologia e filosofia dell?icona e avanguardie artistiche nella Russia del primo Novecento. Commissario prof. Desideri Fabrizio

La candidata risponde in modo preciso e ben argomentato a tutti i quesiti, offrendo una convincente analisi della teoria dell?icona e del simbolo in Ivanov e Florenskij e dei rapporti con le avanguardie russe; nella risposta alla seconda domanda delinea con chiarezza e competenza il ruolo dell?immaginazione nel pensiero estetico kantiano.Commissario prof. Tedesco Salvatore

La candidata illustra con ampiezza di riferimenti e notevole capacità analitica le analogie e differenze tra Ivanov e Florenskij, come richiesto dal primo quesito; nella seconda risposta si diffonde in una disamina approfondita del ruolo giocato dall?immaginazione nell?estetica kantiana; tratteggia nella terza risposta in modo convincente i complessi rapporti tra arte sacra e avanguardie russe del primo Novecento.Commissario dott. Pinotti Andrea

CANDIDATO PLESCIA GIACINTO

Il candidato risponde in maniera vaga alla prima questione, non chiarendo cosa intenda per "ontologia della physis"; rispetto alla seconda domanda la risposta è stata solo parzialmente pertinente; nella terza domanda il candidato ha rivelato gravi lacune storico-critiche circa l?opera platonica in relazione alla questione della bellezza. Commissario prof. Desideri Fabrizio

Il candidato risponde al primo quesito ricorrendo in maniera allusiva ed evocativa ad una terminologia non sufficientemente padroneggiata; non coglie in modo sufficiente il senso delle relazioni fra sublime antico e moderno; infine risponde in modo del tutto insufficiente al terzo quesito.Commissario prof. Tedesco Salvatore

Nel rispondere alla prima domanda il candidato non esamina con sufficiente chiarezza argomentativa il rapporto fra estetica e ontologia; nella seconda risposta si rilevano imprecisioni relativamente alla teoria pseudo-longiniana e kantiana del sublime; quanto alla terza domanda, il candidato mostra una lacunosa conoscenza dei dialoghi platonici relativi alla filosofia del bello.Commissario dott. Pinotti Andrea

GIUDIZI COLLEGIALI

CANDIDATO ARIEMMA TOMMASO

spiegare la nozione di "filosofia dell?esposizione"; rivela nella risposta alla seconda domanda lacune storico-critiche specie relativamente al pensiero estetico del Settecento inglese; nella risposta alla terza domanda il candidato dà prova dei suoi interessi relativi ai più recenti dibattiti sul rapporto tra neuroscienze ed estetica, ma non chiarisce del tutto il nesso tra animalità e sensibilità in una prospettiva estetologica.Il candidato risponde in maniera chiara e pertinente alla prima domanda. Apprezzabile lo sforzo di

CANDIDATA CANTELLI CHIARA

La candidata articola in maniera pertinente e chiara la prima questione, dimostrando ottima competenza scientifica nell?esporre il rapporto tra la concezione del simbolo di Ivanov e quella di Florenskij; nella seconda risposta affronta efficacemente il ruolo giocato dall?immaginazione nell?estetica kantiana; quanto al terzo quesito la candidata mostra una matura consapevolezza storico-critica dei complessi rapporti intercorsi tra teologia e filosofia dell?icona e avanguardie artistiche nella Russia del primo Novecento. Nel complesso la candidata risponde con chiarezza, competenza e originalità di argomentazione a tutte le domande poste.CANDIDATO PLESCIA GIACINTO

Il candidato risponde in maniera vaga alla prima questione, non chiarendo cosa intenda per "ontologia della physis"; rispetto alla seconda domanda non coglie in modo sufficiente il senso delle relazioni fra sublime antico e moderno; quanto alla terza domanda, il candidato mostra una lacunosa conoscenza dei dialoghi platonici relativi alla filosofia del bello.

DESIGNAZIONE DEL VINCITORE

Il giorno 06/11/2008 alle ore 16.03 si riuniscono nei locali del Dipartimento di Scienze dell?Educazione e dei Processi Culturali e Formativi, via del Parione 11/b, dell'Università degli Studi di Firenze i commissari proff. Fabrizio Desideri, presidente, prof. Salvatore Tedesco, membro, dott. Andrea Pinotti, segretario

per concludere la procedura della valutazione comparativa in epigrafe.

La commissione riesamina i giudizi collegiali sui candidati e, dopo lunga, attenta e approfondita discussione nella quale intervengono ripetutamente tutti i presenti comparando tra di loro tutti i candidati, la commissione delibera all?unanimità vincitore della valutazione comparativa la sig.ra CANTELLI Chiara per le seguenti motivazioni.

La dott.ssa Chiara CANTELLI

1) sicura attitudine alla ricerca scientifica nell?ambito dell?Estetica e capacità di connettere temi e problemi di pertinenza della disciplina sia con questioni storico-filosofiche più generali sia con le problematiche inerenti alle teorie e ai linguaggi dell?arte; 2) padronanza dell?argomentazione, chiarezza espositiva e originalità interpretativa; 3) coerenza del curriculum scientifico-didattico con l?ambito disciplinare dell?estetica.

Alle ore 16.55 termina la seduta. Letto, approvato e sottoscritto

LA COMMISSIONE prof. Fabrizio Desideri, presidente

prof. Salvatore Tedesco, membro dott. Andrea Pinotti, segretario , già in possesso di un curriculum di tutto rilievo tanto dal punto di vista della qualità e continuità della produzione scientifica quanto da quello dell?attività didattica, ha dimostrato - nelle due prove concorsuali scritte ed in quella orale - di essere, tra i candidati presenti, l?unica a possedere tutti i requisiti necessari a ricoprire il ruolo di ricercatore nel settore scientifico disciplinare M-Fil/04 (Estetica). Tali requisiti possono essere così esplicitati:

RELAZIONE RIASSUNTIVA
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gpdimonderose
 
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Messaggioda gpdimonderose » mer lug 29, 2009 20:06 pm

titoli scientifici diversi lavori progettuali nell?ambito
della tecnologia dell?architettura. Di ambito specificamente filosofico risulta la frequenza al corso di
perfezionamento su ?Scienza e Filosofia? tenuto presso l?Università di Firenze nell?a.a. 2003-2004. Il
candidato presenta come pubblicazioni una breve tesi relativa al corso di perfezionamento intitolata
Ontologia della physis. Presenta ancora quattro scritti classificabili come interventi apparsi in riviste di
carattere tecnico e in lavori collettivi di discussione dei fondamenti della matematica.
I lavori presentati mostrano nel complesso un interesse per la fondazione filosofica di varie questioni
scientifiche, a tale interesse non corrispondono però padronanza del metodo e trattazione sufficiente. Per
queste carenze i lavori presentati non possono essere considerati congrui con le discipline comprese nel
settore per il quale è bandito il concorso.
Giudizio collegiale
Il candidato è laureato in architettura ed elenca tra i titoli scientifici diversi lavori progettuali nell?ambito
della tecnologia dell?architettura. Di ambito specificamente filosofico risulta la frequenza al corso di
perfezionamento su ?Scienza e Filosofia? tenuto presso l?Università di Firenze nell?a.a. 2003-2004.
Il candidato presenta cinque titoli di cui il n. 1 non può considerarsi valido come pubblicazione, mentre i nn.
3 e 4 sono pubblicazioni non valutabili perché scritte in collaborazione con altri due autori senza
specificazione delle parti attribuibili al candidato. La pubblicazione n. 5 è anch?essa uno scritto di più autori
del quale il candidato presenta le parti II e III (pp. 151-242), verosimilmente attribuibili a lui: si tratta di uno
scritto di filosofia della matematica con il carattere di ?dispensa? che introduce genericamente a una serie di
autori o problemi. Ai fini del presente concorso questo lavoro appare pertanto scarsamente significativo. La
pubblicazione n. 2 (l?unica chiaramente attribuibile all?autore) è uno scritto di due paginette il cui contenuto
appare difficilmente definibile e comunque non valutabile positivamente ai fini del presente concorso.
RASPA VENANZIO
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato presenta titoli di serio valore scientifico. Il saggio di maggior spessore, In-contraddizione,
analizza il diverso formularsi del principio di non contraddizione da Aristotele alle logiche non aristoteliche
ove non vale tale principio, né quello del terzo escluso. Lo studio illustra i contesti e criteri che definiscono
la possibilità o meno del principio di valore, ma soprattutto indica il fattore dinamico ed aperto della
contraddizione intesa come la forma logica - ma anche storica - fondamentale con cui potere esprimere e dire
la totalità. Di qui una valorizzazione della contraddizione in Hegel e l?indicazione della possibilità di
formalizzazione della stessa dialettica con le relative conseguenze speculative. E da segnalare inoltre la cura
di alcuni scritti di Meinong (Teoria dell?oggetto) corredati da un utile e lucida introduzione. L?analisi dei
titoli mostra come il candidato elegga quale oggetto prevalente della sua ricerca il tema specifico della ?non-
contraddizione? e lo affronti con indubbia perizia: questo denota già una chiara vocazione teoretica, che però
è ancora suscettibile di ulteriori e più ampi sviluppi

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Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Il candidato presenta un volume di notevole impegno sulla problematica della contraddizione (1999), che
prende in esame a partire da Aristotele e Kant (I.), attraverso la questione degli oggetti esistenti e non ?
esistenti (II.), fino ad affrontare le prospettive delle logiche non-aristoteliche (III.). L?analisi, che non può
pretendere di essere completa né conclusiva, ha un carattere esplorativo ed è svolta con ordine e chiarezza
apprezzabili, come degna di nota è la capacità di non perdere di vista le questioni che le varie posizioni,
mentre tentano volta a volta di definirsi, finiscono per generare sempre di nuovo in ragione dell?emergenza
dei presupposti su cui si sono appoggiate. A partire dalla doppia prospettiva che si annuncia sin dalla
trattazione aristotelica e che non si lascia comporre tra la formulazione del principio che viene intesa come
logica e quella invece assunta come ontologica. Ma che porta finalmente a concepire gli oggetti logici come
indipendenti sia dalla realtà, sia dal pensiero e poi a concepire la possibilità di sospendere la funzione,
ritenuta imprescindibile, dei principi di contraddizione e del terzo escluso. Presenta inoltre un?ampia
introduzione alla traduzione di alcuni saggi di Meinong (2002) e si dedica infine al pensiero di Hegel (nelle
sue prime versioni), secondo un interesse preannunciato nel volume sulla contraddizione, con due contributi
del 2004. Sulla base dei titoli presentati merita certamente di essere preso in considerazione per le
comparazioni finali.
Giudizio del Prof. Leonardo Samonà
Il candidato presenta tre saggi, un volume e un?ampia introduzione a un volume di Meinong da lui stesso
curato. Il lavoro scientifico di Raspa si muove da interessi logici aperti a una prospettiva speculativa. Il
volume sul ?principio di contraddizione? segue le vicende di questo principio ?più certo e più sicuro? a
partire dalla elaborazione che ne ha fornito Aristotele dando ad esso una valenza logica e ontologica (ma
anche psicologica secondo l?analisi di Lukasiewicz). L?altro punto di riferimento risulta Kant, che ne fa il
principio supremo della logica formale ma non di quella trascendentale, aprendo così nell?unità logico-
ontologica una spaccatura densa di problemi nuovi e fecondi. A partire da questi due riferimenti il candidato
affronta gli sviluppi logici del principio nell?Ottocento e nel Novecento, partendo dal conflitto interpretativo
tra psicologisti e antipsicologisti e concentrandosi poi sul superamento (a partire da Bolzano) di una
posizione dualistica pensiero-realtà attraverso l?introduzione di un concetto di oggettività che non coincide
con gli oggetti dell?esperienza fino alle formulazioni di ?oggetti non-esistenti?, ?oggetti impossibili? etc.
Questo sviluppo, aprendosi a un?oggettività che non coincide con gli oggetti individuali, esistenti e non-
contraddittori, mette in crisi la centralità del principio di contraddizione nonché il connesso principio del
terzo escluso: così, l?ultima parte del testo studia le logiche non-aristoteliche e chiude aprendo una
prospettiva di recupero della logica ?dialettica?. Il volume è ben costruito, sicché accanto all?analisi di
momenti storici del problema fa emergere una linea di modificazione in certo modo radicale dell?impianto
della logica tradizionale, mostrando che essa ha fatto passi significativi non solo nel metodo ma anche
nell?impianto teorico di fondo. L?interesse per Meinong, figura centrale in questo passo oltre il principio di
contraddizione, è coerentemente sviluppato al di là del volume, soprattutto nella prefazione alla traduzione,
con competenza e spunti problematici apprezzabili. Anche l?interesse per Hegel mostra una continuità della
ricerca, concentrandosi sul tema dell?opposizione e della conciliazione o anche su quello della totalità in
relazione a una rifondazione dell?etica, in accordo con l?interesse per la dialettica maturata a partire dal
volume. Il candidato raggiunge risultati apprezzabili attraverso un costante percorso personale di ricerca.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
VENANZIO RASPA (Montenero di Bisaccia, 1964) è ricercatore di Filosofia Teoretica presso l?Università
di Urbino, dove insegna per affidamento Filosofia Teoretica e Storia e Filosofia della Logica; ha conseguito
il Dottorato di Ricerca in Filosofia presso l?Università di Bari. Ha conseguito premi e borse di studio.
Porta, ai fini della presente valutazione comparativa, un volume: In-contraddizione. Il principio di
contraddizione alle origini della nuova logica, Edizioni Parnaso, Trieste 1999, pp. 368; la traduzione di A.
MEINONG, Teoria dell?oggetto, a c. di V. RASPA, Edizioni Parnaso, Trieste 2002, con ampia
«Introduzione» (pp. 13-154); tre articoli, di cui due pubblicati in lingua tedesca (rispettivamente su Meinong,
del 2001, nella «Zeitschrift für Semiotik», e su Hegel, del 2004, in volume collettaneo presso P. Lang ), e
uno in lingua italiana (su Hegel, del 2001).
Gli studi di V. Raspa hanno una prevalente curvatura storica. Il suo libro del ?99 ricostruisce ? con ampiezza
di riferimenti e chiarezza di esposizione ? diverse interpretazioni del principio di non-contraddizione in
diversi luoghi della storia della filosofia e della logica, da Aristotele a Peirce. Di qui, Raspa è poi risalito da
un lato alle premesse hegeliane (e più in generale dialettiche) che si possono individuare alla base della
nuova logica; dall?altro, in un binario di studi parallelo, alla teoria dell?oggetto di Meinong, di cui ha

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11
presentato gli scritti in traduzione italiana. Il lavoro di Raspa risulta interessante per la capacità di mettere in
collegamento ambiti di ricerca solitamente distinti, pur nella coerenza dell?indirizzo di fondo.
Giudizio del prof. Amedeo Marinotti
Il candidato è ricercatore presso l?Università di Urbino. Presenta in volume uno studio ampio e originale su Il
principio di contraddizione alle origini della nuova logica. Inoltre presenta due studi su questioni hegeliane
e uno su Meinong. Notevole è poi la traduzione de La teoria dell?oggetto di Meinong con ampia
introduzione e bibliografia. I lavori sono di indubbio valore scientifico e mostrano pieno possesso del
metodo della ricerca; sono pienamente congruenti con le discipline comprese nel settore per il quale è
bandito il concorso.
Giudizio collegiale
VENANZIO RASPA (Montenero di Bisaccia, 1964) è ricercatore di Filosofia Teoretica presso l?Università
di Urbino, dove insegna per affidamento Filosofia Teoretica e Storia e Filosofia della Logica; ha conseguito
il Dottorato di Ricerca in Filosofia presso l?Università di Bari. Ha conseguito premi e borse di studio.
Porta, ai fini della presente valutazione comparativa, un volume: In-contraddizione. Il principio di
contraddizione alle origini della nuova logica, Edizioni Parnaso, Trieste 1999, pp. 368; la traduzione di A.
MEINONG, Teoria dell?oggetto, a c. di V. RASPA, Edizioni Parnaso, Trieste 2002, con ampia
«Introduzione» (pp. 13-154); tre articoli, di cui due pubblicati in lingua tedesca (rispettivamente su Meinong,
del 2001, nella «Zeitschrift für Semiotik», e su Hegel, del 2004, in volume collettaneo presso P. Lang ), e
uno in lingua italiana (su Hegel, del 2001).
Il volume presentato dà prova di un notevole impegno in ordine alla problematica della contraddizione, che
prende in esame a partire da Aristotele e Kant (I. parte), attraverso la questione degli oggetti esistenti e non ?
esistenti (II. parte), fino ad affrontare le prospettive delle logiche non-aristoteliche (III. parte). L?analisi ha un
carattere esplorativo ed è svolta con ordine e chiarezza apprezzabili, come degna di nota è la capacità di non
perdere di vista le questioni che emergono dai presupposti delle diverse posizioni esaminate. D?interesse
appaiono anche i lavori successivi. Gli studi di V. Raspa mostrano un apprezzabile interesse teoretico, pur se
svolti secondo una prevalente preoccupazione storica. Il candidato merita pertanto di essere preso in
considerazione ai fini del presente concorso.
GIUDIZI SULLA DISCUSSIONE DELLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
GIORGIO BERTOLOTTI
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato ha discusso i titoli mostrando competenza ampia e documentata dei temi trattati e soprattutto una
capacità di valorizzazione degli aspetti speculativi di autori e questioni: il linguaggio, la semantica,
l?ermeneutica. Nel complesso mostra di avere una preparazione e formazione pertinente per le discipline
proprie di questa prova comparativa.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Espone con chiarezza e intelligenza le problematiche che ha affrontato nella sua ricerca e si orienta
ulteriormente a un confronto seriamente impegnato con argomenti di viva attualità nel dibattito
contemporaneo; ne risulta un profilo di sicura maturità scientifica.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato presenta il proprio percorso e i propri lavori con coerenza, spiegandone in modo convincente il
progressivo approfondimento problematico e mostrando con efficacia i legami concettuali che emergono dai
suoi scritti.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato risponde alle domande della commissione con pertinenza e chiarezza espositiva, individuando
con sicurezza anche le linee di possibile sviluppo della sua ricerca.

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Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
L?autopresentazione del lavoro svolto risulta chiara e convincente. Il candidato risponde con precisione alle
domande che gli vengono poste dimostrando sicura conoscenza degli argomenti trattati.
Giudizio Collegiale
Il candidato mostra ampia competenza, espone con lodevole chiarezza e convincente capacità di
approfondimento i temi che formano l?oggetto dei suoi scritti.
MATTEO BIANCHIN
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato discute con sicurezza e competenza i suoi titoli. Le capacità di argomentazione indicano evidenti
qualità suscettibili di un più compiuto perfezionamento.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Sostiene in modo intelligente e convincente le ragioni della sua ricerca dimostrando una viva e puntuale
capacità di argomentazione. Ne risulta un profilo di apprezzabile maturità scientifica.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato espone con chiarezza i temi del suo lavoro, mostrando notevole padronanza degli argomenti e
capacità di esplicitazione dei nessi teorici tra i concetti.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato rende conto con precisione del nucleo centrale del suo lavoro teoretico, mostrando padronanza
degli argomenti affrontati e soffermandosi soprattutto sul concetto di ?Auslegung?.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Presenta con chiarezza i temi trattati nel suo lavoro sulla teoria critica e la fenomenologia trascendentale e ne
delinea efficacemente le prospettive di sviluppo.
Giudizio Collegiale
Il candidato discute con sicurezza e competenza i suoi titoli, mostrando un profilo di apprezzabile maturità
scientifica.
ANDREA MICOCCI
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato nel discutere i suoi titoli affronta questioni di filosofia politica, economia e in senso lato
filosofici attraverso una rassegna non sufficientemente strutturata di autori e teorie.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Ricostruisce in modo appassionato il proprio itinerario di ricerca ed espone tesi impegnative ma in difetto di
un congruo approfondimento.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato delinea con vivacità i tratti generali del suo percorso scientifico, anche se resta poco perspicua
l?argomentazione sui fondamenti teorici dei suoi interessi storici, economici e politici.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato mostra interessi prevalentemente di epistemologia delle scienze sociali. Il suo itinerario di
ricerca interessa solo tangenzialmente l?ambito disciplinare della filosofia teoretica. Il candidato espone
teorie e intuizioni, che non appare sempre in grado di giustificare criticamente. Non mostra di tenere conto
dello stato dell?arte.

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13
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Il candidato espone con motivi di originalità il problema della validità di teorie economiche differenti che
costituisce il problema filosofico dei suoi lavori.
Giudizio Collegiale
Ricostruisce con vivacità il proprio itinerario di ricerca, associando liberamente le idee su tradizioni e autori,
con riferimento a questioni di tipo economico e filosofico-politico.
MAURO NOBILE
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Discute i titoli mostrando un?ampia e dettagliata conoscenza degli argomenti oggetto della sua ricerca ed
insieme una originalità nell?interpretazione degli autori. Mostra inoltre una elevata qualità nell?argomentare e
nel sostenere le sue tesi che denota ormai chiaramente una compiuta maturità teoretica.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Dà prova di piena padronanza degli argomenti che espone con chiarezza e perspicacia a sostegno
dell?apprezzabile originalità delle proprie interpretazioni. Ne risulta un profilo di notevole maturità
scientifica.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato mostra notevole capacità di approfondimento teorico nell?esposizione dei suoi scritti, svolge
chiaramente le sue argomentazioni e risponde con apprezzabile pertinenza alle domande che gli vengono
poste.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato espone con profondità e pertinenza le linee essenziali del suo originale itinerario di ricerca.
Evidenzia un?eccellente padronanza degli argomenti.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Espone con chiarezza i temi trattati nei suoi lavori riuscendo a delineare un quadro ampio e interessante della
sua prospettiva teoretica.
Giudizio Collegiale
Il candidato mostra notevole capacità di approfondimento teorico, nonché una elevata qualità
nell?argomentare e nel sostenere le sue tesi e una compiuta maturità teoretica.
GIACINTO PLESCIA
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
La discussione dei titoli risulta vaga e frammentaria. Le capacità di argomentazione sono modeste e i temi
non pertinenti al presente concorso.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
La discussione sulla produzione filosofica appare irrilevante ai fini del presente concorso.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato mostra poca chiarezza nell?esposizione dei temi e degli argomenti, e sembra muoversi su un
piano sostanzialmente estraneo alle discipline oggetto del presente concorso.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato esprime le proprie idee senza tenere nel debito conto lo stato dell?arte. Il suo discorso risulta in
larga parte estraneo all?ambito della filosofia teoretica. Il candidato espone intuizioni, che non appare in
grado di giustificare criticamente in modo appropriato.

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14
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Il candidato espone i suoi interessi filosofici riguardanti la critica della scienza. Nella discussione non
raggiunge un livello scientifico adeguato al procedimento concorsuale.
Giudizio Collegiale
La discussione dei titoli e pubblicazioni non fa emergere elementi significativi ai fini della presente
valutazione comparativa.
VENANZIO RASPA
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato nel discutere i titoli mostra una conoscenza approfondita relativamente alle questioni affrontate.
L?ambito della sua ricerca per quanto esplorato con analiticità e finezza risulta nel suo complesso
monotematico e a dominante logica anche se fin da ora presenta alcune indicazioni che lasciano immaginare
un allargamento del suo profilo teoretico.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Il candidato conferma nella discussione l?apprezzabile livello della sua produzione, ma anche qualche linite
nell?approfondimento teoretico. In complesso, profilo positivo.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato espone con chiarezza le problematiche specifiche della sua ricerca, fornisce risposte pertinenti e
mostra competenza negli argomenti trattati.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato espone con competenza e chiarezza i punti di maggiore interesse del proprio lavoro, mostrando
sicurezza e padronanza degli argomenti. L?andamento dell?esposizione ha una prevalente curvatura storica.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Espone con precisione e chiarezza i temi trattati nei suoi lavori mostrando piena padronanza del metodo e
delineando il quadro della sua ricerca che muovendo dall?ontologia e dalla dialettica tende a mettere in
rapporto tradizioni diverse attraverso il problema del linguaggio.
Giudizio Collegiale
Espone con precisione e chiarezza i temi trattati nei suoi lavori mostrando piena padronanza del metodo e dei
contenuti.
GIUDIZI SULLA PROVA DIDATTICA
GIORGIO BERTOLOTTI
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato nella lezione mostra una agilità nel trattare gli argomenti, che espone con particolare nitore
rivelando eccellenti qualità argomentative, espressive e didattiche.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Lezione ben coordinata, svolge contenuti interessanti e pertinenti rispetto al titolo con molta attenzione alla
chiarificazione didattica dell?argomentazione.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato svolge la sua lezione con ammirevole chiarezza ed efficacia, sviluppando in modo pertinente il
tema e mostrando rigore nelle argomentazioni e nei riferimenti testuali.

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15
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato espone con esemplare chiarezza l?argomento prescelto. Ampia l?erudizione, eccellente la
capacità di sintesi, puntuali i riferimenti.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Svolge la lezione muovendo da una critica della verità in logica e attraverso Heidegger mettendo a fuoco
l?interesse per il problema del giudizio in Kant. La lezione è ben costruita ed esposta con chiarezza e
completezza argomentativa.
Giudizio Collegiale
Il candidato svolge la sua lezione con pregevole chiarezza ed efficacia espositiva.
MATTEO BIANCHIN
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato nella lezione mostra una grande competenza e una preparazione accurata non solo relativamente
al tema specifico prescelto ma ad autori e correnti a quello contigui e connessi. Non manca di capacità
didattiche che però non sono pari alla ricchezza dei temi.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Lezione impegnativa per contenuti e svolgimento, non sempre efficace dal punto di vista didattico ma
organizzata secondo chiare linee di informazione e riflessione.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato sviluppa la prova didattica con intensità concettuale e completezza di riferimenti e di sequenze
argomentative. Sufficienti la chiarezza e l?efficacia.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato tratta con competenza e profondità l?argomento prescelto. L?esposizione, pur chiara, non sempre
risulta didatticamente efficace.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Svolge la lezione esaminando il problema dell?esperienza e del giudizio nella fenomenologia e
nell?ermeneutica. La lezione risulta ben costruita e approfondita nella posizione dei problemi. La complessità
dell?esposizione limita tuttavia l?efficacia didattica.
Giudizio Collegiale
Il candidato tratta con competenza l?argomento prescelto. La complessità dell?esposizione limita in parte
l?efficacia didattica.
ANDREA MICOCCI
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
La lezione non è priva di idee e di buoni spunti, ma li associa liberamente senza una trama argomentativa
ben organizzata.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
La lezione si svolge secondo una rapida sovrabbondante serie di riferimenti storiografici, trattati alla
garibaldina, non elaborati da alcun punto di vista filosoficamente argomentato.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato svolge il tema con una qualche brillantezza espressiva, ma il disegno teorico resta poco
perspicuo e l?esposizione poco puntuale nei riferimenti.

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Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato espone con passione sue idee generali sulla storia dell?umanità. L?argomento del suo discorso
risulta in larga parte estraneo all?ambito della filosofia teoretica, sia per il contenuto sia per il metodo. La
lezione non è in linea con gli standard di scientificità richiesti per l?insegnamento universitario.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
La lezione tenuta portando il discorso filosofico su un terreno di attualità e praticità risulta ampia ma anche
dispersiva.
Giudizio Collegiale
La lezione non è priva di spunti, che però accosta senza una trama argomentativa ben organizzata e
filosoficamente rilevante.
MAURO NOBILE
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato nella lezione mostra di padroneggiare interamente i suoi argomenti. Rivela inoltre una fine
capacità di esegesi dei testi che illustra con chiarezza anche se complessi. Nonostante le buone capacità
didattiche, tende talvolta a dilatare la lezione a conferenza.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Il tema impegnativo sollecita il candidato a una lezione di originale contenuto filosofico, che ne conferma la
maturità teoretica ma che sacrifica in certa misura la funzione didattica.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato svolge la lezione con notevole rigore nell?impianto teorico; porta a compimento la sua
trattazione con ricchezza di riferimenti a argomenti; espone con efficacia e chiarezza.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato espone con pertinenza e profondità l?argomento prescelto, evidenziando capacità di mediare una
prospettiva filosofica elaborata e originale, ricca di riferimenti puntuali alla tradizione del pensiero filosofico.
Non sempre efficace didatticamente.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Svolge la lezione proponendo un confronto tra Aristotele e Hobbes. La lezione risulta ben delineata e
rigorosa nelle argomentazioni, ricca di citazioni ben scelte.
Giudizio Collegiale
Il candidato svolge la lezione con notevole rigore nell?impianto teorico, ricchezza di riferimenti puntuali alla
tradizione del pensiero filosofico; l?esposizione risulta didatticamente adeguata.
GIACINTO PLESCIA
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
La lezione è del tutto indeterminata per contenuti, vaga rapsodica e dispersiva nell?esposizione.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Il candidato si muove tra le parole della filosofia e della cultura attuale secondo un non valutabile stile di
pensiero personale.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato non raggiunge un soddisfacente risultato nella prova didattica, sia per mancanza di chiarezza
espositiva sia per assenza di rigore argomentativo.

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Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
La lezione del candidato non soddisfa requisiti minimi di scientificità.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Il candidato svolge la lezione con riferimenti al pensiero di Heidegger e all?epistemologia. Tali riferimenti
sono collegati in un discorso non sufficientemente rigoroso.
Giudizio Collegiale
La lezione del candidato non fornisce elementi valutabili ai fini del presente concorso.
VENANZIO RASPA
Giudizio del Prof. Salvatore Natoli
Il candidato si mostra informato sul tema scelto, eccellente nella esposizione sul tema specifico e sulle
questioni teoretiche ad esso collaterali. L?esposizione è lineare, sicura, didatticamente riuscita.
Giudizio del Prof. Mario Ruggenini
Lezione bene organizzata e di notevole chiarezza. Efficace dal punto di vista didattico.
Giudizio del Prof. Leonardo Samona?
Il candidato svolge una lezione molto apprezzabile per completezza della trattazione, chiarezza espositiva e
accuratezza nell?esposizione dei nessi logico-concettuali.
Giudizio del Prof. Enrico Guglielminetti
Il candidato espone con ordine ed esemplare chiarezza l?argomento prescelto. Puntuali i riferimenti. Molto
efficace didatticamente.
Giudizio del Prof. Amedeo Marinotti
Il candidato svolge la lezione con riferimenti principalmente ad Aristotele, Kant, Hegel. La lezione risulta
ben costruita, svolta con chiarezza espositiva e rigore argomentativo.
Giudizio Collegiale
Lezione bene organizzata e di notevole chiarezza. Molto efficace didatticamente.
GIUDIZI COMPLESSIVI SUI CANDIDATI
GIORGIO BERTOLOTTI
La commissione, dopo avere preso in esame i titoli, avere discusso gli stessi, ascoltato e valutato la prova
didattica e avendo formulato i giudizi individuali e collegiali relativi ai titoli e pubblicazioni e alle due prove,
ritiene che il candidato abbia mostrato una competenza sicura sulle problematiche discusse, una buona
maturità teoretica e un?ottima capacità espositiva.
MATTEO BIANCHIN
La commissione, dopo avere preso in esame i titoli, avere discusso gli stessi, ascoltato e valutato la prova
didattica e avendo formulato i giudizi individuali e collegiali relativi ai titoli e pubblicazioni e alle due prove,
ritiene che il candidato abbia acquisito una competenza apprezzabile nelle questioni filosofiche,
accompagnata da una lucida sicurezza argomentativi e una notevole maturità teoretica.
MICOCCI ANDREA
La commissione, dopo avere preso in esame i titoli, avere discusso gli stessi, ascoltato e valutato la prova
didattica e avendo formulato i giudizi individuali e collegiali relativi ai titoli e pubblicazioni e alle due prove,
ritiene che il candidato abbia dato prova d?una preparazione generica quanto agli aspetti strettamente
filosofici e con conoscenze in qualche modo orientate verso una problematica :!: :?: :idea: :arrow: :evil: :twisted: 8O
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Messaggioda n!z4th » mer lug 29, 2009 20:15 pm

Ehm, si, mi pare chiaro. Hai decisamene ragione tu.
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Messaggioda Marco89 » mer lug 29, 2009 20:38 pm

n!z4th ha scritto:Ehm, si, mi pare chiaro. Hai decisamene ragione tu.


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Messaggioda Falco5x » mer lug 29, 2009 23:11 pm

Finalmente un topic di spessore. Ne sentivo proprio la mancanza.
gpdimonderose ha scritto:CANDIDATO PLESCIA GIACINTO

Il candidato risponde in maniera vaga alla prima questione, non chiarendo cosa intenda per "ontologia della physis"; rispetto alla seconda domanda la risposta è stata solo parzialmente pertinente; nella terza domanda il candidato ha rivelato gravi lacune storico-critiche circa l?opera platonica in relazione alla questione della bellezza. Commissario prof. Desideri Fabrizio

Il candidato risponde al primo quesito ricorrendo in maniera allusiva ed evocativa ad una terminologia non sufficientemente padroneggiata; non coglie in modo sufficiente il senso delle relazioni fra sublime antico e moderno; infine risponde in modo del tutto insufficiente al terzo quesito.Commissario prof. Tedesco Salvatore

Nel rispondere alla prima domanda il candidato non esamina con sufficiente chiarezza argomentativa il rapporto fra estetica e ontologia; nella seconda risposta si rilevano imprecisioni relativamente alla teoria pseudo-longiniana e kantiana del sublime; quanto alla terza domanda, il candidato mostra una lacunosa conoscenza dei dialoghi platonici relativi alla filosofia del bello.Commissario dott. Pinotti Andrea

Immagino che dopo un giudizio così lusinghiero avrai cambiato mestiere.
Magari adesso fai il badante di una vecchia ucraina e sei un uomo felice... :lol:
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Messaggioda rocciaforever » gio lug 30, 2009 8:59 am

Falco5x ha scritto:Finalmente un topic di spessore. Ne sentivo proprio la mancanza.
gpdimonderose ha scritto:CANDIDATO PLESCIA GIACINTO

Il candidato risponde in maniera vaga alla prima questione, non chiarendo cosa intenda per "ontologia della physis"; rispetto alla seconda domanda la risposta è stata solo parzialmente pertinente; nella terza domanda il candidato ha rivelato gravi lacune storico-critiche circa l?opera platonica in relazione alla questione della bellezza. Commissario prof. Desideri Fabrizio

Il candidato risponde al primo quesito ricorrendo in maniera allusiva ed evocativa ad una terminologia non sufficientemente padroneggiata; non coglie in modo sufficiente il senso delle relazioni fra sublime antico e moderno; infine risponde in modo del tutto insufficiente al terzo quesito.Commissario prof. Tedesco Salvatore

Nel rispondere alla prima domanda il candidato non esamina con sufficiente chiarezza argomentativa il rapporto fra estetica e ontologia; nella seconda risposta si rilevano imprecisioni relativamente alla teoria pseudo-longiniana e kantiana del sublime; quanto alla terza domanda, il candidato mostra una lacunosa conoscenza dei dialoghi platonici relativi alla filosofia del bello.Commissario dott. Pinotti Andrea

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Messaggioda gpdimonderose » gio lug 30, 2009 17:34 pm

Falco5x ha scritto:Finalmente un topic di spessore. Ne sentivo proprio la mancanza.
gpdimonderose ha scritto:CANDIDATO PLESCIA GIACINTO

Il candidato risponde in maniera vaga alla prima questione, non chiarendo cosa intenda per "ontologia della physis"; rispetto alla seconda domanda la risposta è stata solo parzialmente pertinente; nella terza domanda il candidato ha rivelato gravi lacune storico-critiche circa l?opera platonica in relazione alla questione della bellezza. Commissario prof. Desideri Fabrizio

Il candidato risponde al primo quesito ricorrendo in maniera allusiva ed evocativa ad una terminologia non sufficientemente padroneggiata; non coglie in modo sufficiente il senso delle relazioni fra sublime antico e moderno; infine risponde in modo del tutto insufficiente al terzo quesito.Commissario prof. Tedesco Salvatore

Nel rispondere alla prima domanda il candidato non esamina con sufficiente chiarezza argomentativa il rapporto fra estetica e ontologia; nella seconda risposta si rilevano imprecisioni relativamente alla teoria pseudo-longiniana e kantiana del sublime; quanto alla terza domanda, il candidato mostra una lacunosa conoscenza dei dialoghi platonici relativi alla filosofia del bello.Commissario dott. Pinotti Andrea

Immagino che dopo un giudizio così lusinghiero avrai cambiato mestiere.
Magari adesso fai il badante di una vecchia ucraina e sei un uomo felice... :lol:
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Messaggioda Falco5x » gio lug 30, 2009 18:27 pm

gpdimonderose ha scritto:
Falco5x ha scritto:Finalmente un topic di spessore. Ne sentivo proprio la mancanza.
gpdimonderose ha scritto:CANDIDATO PLESCIA GIACINTO

Il candidato risponde in maniera vaga alla prima questione, non chiarendo cosa intenda per "ontologia della physis"; rispetto alla seconda domanda la risposta è stata solo parzialmente pertinente; nella terza domanda il candidato ha rivelato gravi lacune storico-critiche circa l?opera platonica in relazione alla questione della bellezza. Commissario prof. Desideri Fabrizio

Il candidato risponde al primo quesito ricorrendo in maniera allusiva ed evocativa ad una terminologia non sufficientemente padroneggiata; non coglie in modo sufficiente il senso delle relazioni fra sublime antico e moderno; infine risponde in modo del tutto insufficiente al terzo quesito.Commissario prof. Tedesco Salvatore

Nel rispondere alla prima domanda il candidato non esamina con sufficiente chiarezza argomentativa il rapporto fra estetica e ontologia; nella seconda risposta si rilevano imprecisioni relativamente alla teoria pseudo-longiniana e kantiana del sublime; quanto alla terza domanda, il candidato mostra una lacunosa conoscenza dei dialoghi platonici relativi alla filosofia del bello.Commissario dott. Pinotti Andrea

Immagino che dopo un giudizio così lusinghiero avrai cambiato mestiere.
Magari adesso fai il badante di una vecchia ucraina e sei un uomo felice... :lol:
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http://gpdimonderose.blog.lastampa.it/il_mio_weblog
mestiere....? geniale.....

Cito dal tuo blog:
physis
.PHERECYDES svelò la differenza ontoteologica o mitologica del Chronos sublime e la Chthonie o Ground o grund, o meglio ab-grund che spazeggi ontoteologica o mitopoietica sublime.

Ripeto: in Ucraina, ma pure in Moldavia o in Bielorussia, c'è un sacco di lavoro per te.
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Messaggioda nuvolarossa » gio lug 30, 2009 18:42 pm

C'è un sacco di gente che sta male in giro. Ma male forte...
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Messaggioda gpdimonderose » gio lug 30, 2009 23:04 pm

[quote = "Falco5x"] [quote = "gpdimonderose"] [quote = "Falco5x"] Finalmente un argomento di spessore. Ne sentivo proprio la mancanza.
[quote = "gpdimonderose"] candidato Plescia GIACINTO

Il candidato risponde in maniera Vaga alla prima questione, non chiarendo cosa intenda per "Ontologia della physis", rispetto alla seconda domanda la risposta è stata solo parzialmente pertinente; nella terza domanda il candidato ha rivelato gravi lacune storico-critiche circa l'opera Platonica in relazione alla questione della bellezza. Commissario prof. Desideri Fabrizio

Il candidato risponde al primo quesito ricorrendo in maniera allusiva ed evocativa ad una terminologia non sufficientemente padroneggiata; non coglie in modo sufficiente il senso delle relazioni fra sublime antico e moderno; infine risponde in modo del tutto insufficiente al terzo quesito.Commissario prof. Tedesco Salvatore

Nel rispondere alla prima domanda il candidato non esamina con sufficiente chiarezza argomentativa il rapporto fra estetica e Ontologia; nella seconda risposta si rilevano imprecisioni relativamente alla teoria pseudo-longiniana e kantiana del sublime; quanto alla terza domanda, il candidato mostra una conoscenza lacunosa dei Dialoghi platonici sull'alluminio alla filosofia del bello.Commissario dott. Pinotti Andrea [/ quote]
Immagino che dopo un giudizio così lusinghiero avrai cambiato mestiere.
Magari adesso fai il badante di una vecchia Ucraina e sei un uomo felice ... : lol: [/ quote]::::: idea:: arrow:: evil:: twisted: 8O

http://gpdimonderose.blog.lastampa.it/il_mio_weblog
mestiere ....? Geniale .....[/ quote]
Cito dal tuo blog:
[quote] physis
. PHERECYDES svelò la differenza ontoteologica o mitologica del Chronos sublime e la Chthonie o terra o Grund, o meglio che ab-Grund spazeggi ontoteologica o mitopoietica sublime. [/ quote]
Ripeto: in Ucraina, ma pure in Moldavia o in Bielorussia, c'è un sacco di lavoro per te. [/ Quote] :arrow: :idea: :?: :!: :evil: :twisted: 8O grazie...ma parlo s.....lavo...
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Messaggioda gpdimonderose » gio lug 30, 2009 23:05 pm

[quote = "nuvolarossa"] C'è un sacco di gente che sta male in giro. Ma maschio forte ...[/ quote] :!: :?: :idea: :arrow: :twisted: :evil: 8O ah essere per la morte.....
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Messaggioda grip » ven lug 31, 2009 7:48 am

nuvolarossa ha scritto:C'è un sacco di gente che sta male in giro. Ma male forte...



e che deve pure imparare a quotare :twisted:
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Messaggioda n!z4th » ven lug 31, 2009 8:32 am

Ho sempre creduto che alla facoltà di filosofia bastasse invetarsi qualche teoria e esporla...considerandola come propria interpretazione di un fenomeno più ampio :roll: :lol:
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Messaggioda gpdimonderose » lun ago 03, 2009 0:14 am

[quote = "n! z4th"] Ho sempre creduto che alla facoltà di filosofia bastasse invetarsi qualche teoria e esporla ... considerandola venire propria interpretazione di un fenomeno più AMPIO: roll:: lol: [/ quote] :arrow: :idea: :?: :!: :evil: :twisted: 8O esiste il sublime piuttosto che il nulla, perchè c'è la bellezza piuttosto che il niente, perchè si dà il sublime piuttosto che la bellezza, perchè c'è l'evento del sublime, perchè c'è l'estasy sublime, perchè c'è la fenomenica sublime o la noumenica sublime o la metafisica del sublime o l'analitica del sublime o l'ermeneutica del sublime o la mitologia del sublime o l'ontoteologia o l'ontica del sublime? Quando si svelino quelle domande si è di fronte all'ontologos leibniziano del sublime immaginario. Leibniz scrisse un frammento sull'apocatastasi o reintegrazione finale di tutte le cose, Apokatastasis, nella storia ci sono dei salti, dei varchi, dei momenti di sospensione, ed è lí che si nasconde Dio, pronto ad agire secondo un suo disegno lungimirante. Ciò che sembra un continuum in realtà è un discretum: l'apparente ripetizione dell'identico non impedisce lo sviluppo di piccolissime virtualità nascoste: lì si kripta il sublime infinitesimo e si svela in una spiral.....
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Messaggioda Falco5x » lun ago 03, 2009 8:20 am

gpdimonderose ha scritto:
n!z4th ha scritto: Ho sempre creduto che alla facoltà di filosofia bastasse invetarsi qualche teoria e esporla ... considerandola venire propria interpretazione di un fenomeno più AMPIO: roll:: lol:
:arrow: :idea: :?: :!: :evil: :twisted: 8O esiste il sublime piuttosto che il nulla, perchè c'è la bellezza piuttosto che il niente, perchè si dà il sublime piuttosto che la bellezza, perchè c'è l'evento del sublime, perchè c'è l'estasy sublime, perchè c'è la fenomenica sublime o la noumenica sublime o la metafisica del sublime o l'analitica del sublime o l'ermeneutica del sublime o la mitologia del sublime o l'ontoteologia o l'ontica del sublime? Quando si svelino quelle domande si è di fronte all'ontologos leibniziano del sublime immaginario. Leibniz scrisse un frammento sull'apocatastasi o reintegrazione finale di tutte le cose, Apokatastasis, nella storia ci sono dei salti, dei varchi, dei momenti di sospensione, ed è lí che si nasconde Dio, pronto ad agire secondo un suo disegno lungimirante. Ciò che sembra un continuum in realtà è un discretum: l'apparente ripetizione dell'identico non impedisce lo sviluppo di piccolissime virtualità nascoste: lì si kripta il sublime infinitesimo e si svela in una spiral.....

Sì sì, è quello che penso anch'io.
8)






[size=0]daghe razon ai mati (aforisma veneto)[/size]
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Messaggioda primularossa » lun ago 03, 2009 8:27 am

gpdimonderose ha scritto:[quote = "n! z4th"] Ho sempre creduto che alla facoltà di filosofia bastasse invetarsi qualche teoria e esporla ... considerandola venire propria interpretazione di un fenomeno più AMPIO: roll:: lol: [/ quote] :arrow: :idea: :?: :!: :evil: :twisted: 8O esiste il sublime piuttosto che il nulla, perchè c'è la bellezza piuttosto che il niente, perchè si dà il sublime piuttosto che la bellezza, perchè c'è l'evento del sublime, perchè c'è l'estasy sublime, perchè c'è la fenomenica sublime o la noumenica sublime o la metafisica del sublime o l'analitica del sublime o l'ermeneutica del sublime o la mitologia del sublime o l'ontoteologia o l'ontica del sublime? Quando si svelino quelle domande si è di fronte all'ontologos leibniziano del sublime immaginario. Leibniz scrisse un frammento sull'apocatastasi o reintegrazione finale di tutte le cose, Apokatastasis, nella storia ci sono dei salti, dei varchi, dei momenti di sospensione, ed è lí che si nasconde Dio, pronto ad agire secondo un suo disegno lungimirante. Ciò che sembra un continuum in realtà è un discretum: l'apparente ripetizione dell'identico non impedisce lo sviluppo di piccolissime virtualità nascoste: lì si kripta il sublime infinitesimo e si svela in una spiral.....
Hey.....ma cambia spacciatore!!!!! :lol: 8O :twisted: :lol: :oops: :oops:
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Messaggioda ciocco » lun ago 03, 2009 20:19 pm

gpdimonderose ha scritto:[quote = "n! z4th"] Ho sempre creduto che alla facoltà di filosofia bastasse invetarsi qualche teoria e esporla ... considerandola venire propria interpretazione di un fenomeno più AMPIO: roll:: lol: [/ quote] :arrow: :idea: :?: :!: :evil: :twisted: 8O esiste il sublime piuttosto che il nulla, perchè c'è la bellezza piuttosto che il niente, perchè si dà il sublime piuttosto che la bellezza, perchè c'è l'evento del sublime, perchè c'è l'estasy sublime, perchè c'è la fenomenica sublime o la noumenica sublime o la metafisica del sublime o l'analitica del sublime o l'ermeneutica del sublime o la mitologia del sublime o l'ontoteologia o l'ontica del sublime? Quando si svelino quelle domande si è di fronte all'ontologos leibniziano del sublime immaginario. Leibniz scrisse un frammento sull'apocatastasi o reintegrazione finale di tutte le cose, Apokatastasis, nella storia ci sono dei salti, dei varchi, dei momenti di sospensione, ed è lí che si nasconde Dio, pronto ad agire secondo un suo disegno lungimirante. Ciò che sembra un continuum in realtà è un discretum: l'apparente ripetizione dell'identico non impedisce lo sviluppo di piccolissime virtualità nascoste: lì si kripta il sublime infinitesimo e si svela in una spiral.....


Hai mai provato l'estasi sublime di farti una pugnetta con un dito in cu lo?
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Messaggioda Dolmen » mar ago 04, 2009 11:40 am

gpdimonderose ha scritto:[quote = "n! z4th"] Ho sempre creduto che alla facoltà di filosofia bastasse invetarsi qualche teoria e esporla ... considerandola venire propria interpretazione di un fenomeno più AMPIO: roll:: lol: [/ quote] :arrow: :idea: :?: :!: :evil: :twisted: 8O esiste il sublime piuttosto che il nulla, perchè c'è la bellezza piuttosto che il niente, perchè si dà il sublime piuttosto che la bellezza, perchè c'è l'evento del sublime, perchè c'è l'estasy sublime, perchè c'è la fenomenica sublime o la noumenica sublime o la metafisica del sublime o l'analitica del sublime o l'ermeneutica del sublime o la mitologia del sublime o l'ontoteologia o l'ontica del sublime? Quando si svelino quelle domande si è di fronte all'ontologos leibniziano del sublime immaginario. Leibniz scrisse un frammento sull'apocatastasi o reintegrazione finale di tutte le cose, Apokatastasis, nella storia ci sono dei salti, dei varchi, dei momenti di sospensione, ed è lí che si nasconde Dio, pronto ad agire secondo un suo disegno lungimirante. Ciò che sembra un continuum in realtà è un discretum: l'apparente ripetizione dell'identico non impedisce lo sviluppo di piccolissime virtualità nascoste: lì si kripta il sublime infinitesimo e si svela in una spiral.....


e del nulla cosa mi dici? lo sai che le montagne non esistono?
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Messaggioda n!z4th » mer ago 05, 2009 1:13 am

gpdimonderose ha scritto:[quote = "n! z4th"] Ho sempre creduto che alla facoltà di filosofia bastasse invetarsi qualche teoria e esporla ... considerandola venire propria interpretazione di un fenomeno più AMPIO: roll:: lol: [/ quote] :arrow: :idea: :?: :!: :evil: :twisted: 8O esiste il sublime piuttosto che il nulla, perchè c'è la bellezza piuttosto che il niente, perchè si dà il sublime piuttosto che la bellezza, perchè c'è l'evento del sublime, perchè c'è l'estasy sublime, perchè c'è la fenomenica sublime o la noumenica sublime o la metafisica del sublime o l'analitica del sublime o l'ermeneutica del sublime o la mitologia del sublime o l'ontoteologia o l'ontica del sublime? Quando si svelino quelle domande si è di fronte all'ontologos leibniziano del sublime immaginario. Leibniz scrisse un frammento sull'apocatastasi o reintegrazione finale di tutte le cose, Apokatastasis, nella storia ci sono dei salti, dei varchi, dei momenti di sospensione, ed è lí che si nasconde Dio, pronto ad agire secondo un suo disegno lungimirante. Ciò che sembra un continuum in realtà è un discretum: l'apparente ripetizione dell'identico non impedisce lo sviluppo di piccolissime virtualità nascoste: lì si kripta il sublime infinitesimo e si svela in una spiral.....



solo parole le tue, non mi fai paura 8)
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Messaggioda gpdimonderose » gio ago 06, 2009 0:22 am

:arrow: :idea: :?: :!: :twisted: :evil: 8O :cry: :oops: splendenza o translucenza sublime del transpazio-tempo-stringa sublime nella matematica sublime invisibile, o transvisibile sublime transinfinitesimale sublime transmonade sublime, o superstringhe sublimi della transonanza sublime della dynamis matematica sublime del transpazio sublime. La supersimmetria sublime è solo transvisibile, le stringhe si eventuano quale ob-getto dinamico o sublime-brana. L'eventuanza e la transonanza sublime delle Dynamis-brane si svela in excstasy sublime delle D-brane, o è la sublimità nella transmonade, o nella trans-M-sublime, è il numero sublime.... 60865556702383789896703717342431696226578307733518859
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