flower of scotland

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flower of scotland

Messaggioda giorgiolx » gio set 18, 2014 12:03 pm

speriamo riusciate a coglierlo

sono con voi



vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Re: flower of scotland

Messaggioda Mork » gio set 18, 2014 12:07 pm

And stood against him,
Proud Edward's army,
And sent him homeward
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Re: flower of scotland

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio set 18, 2014 14:44 pm

giorgiolx ha scritto:speriamo riusciate a coglierlo

sono con voi





Q8

Gaelici saluti
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Re: flower of scotland

Messaggioda giudirel » gio set 18, 2014 19:22 pm

Anch'io spero che il referendum per l'indipendenza scozzese abbia successo.
La catastrofe economica che ne conseguirà per la Scozia, aggarvata dalle prevedibili feroci rappresaglie inglesi ,dovrebbe garantire che a tutti gli altri indipendentisti da cortile passi la voglia una volta per tutte! :D :D :D :D :D :D :D :D
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Re: flower of scotland

Messaggioda giorgiolx » gio set 18, 2014 19:32 pm

il 90% del petrolio inglese é scozzese...non credo se la passeranno così male

sarebbe la prima vera sconfitta dei "poteri occulti"
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Re: flower of scotland

Messaggioda El Rojo » gio set 18, 2014 19:47 pm

Non glielo lasceranno fare...

"Il governo scozzese è composto dal Partito Nazionalista di Scozia (maggioranza assoluta alle ultime elezioni, qualcosa come il 68% dei voti) che è composto dalla vecchia ala radicale del laburismo duro anglosassone: vogliono chiudere le centrali nucleari, nazionalizzare le società petrolifere per dividere il profitto tra i cittadini scozzesi, abbassare le tasse ai singoli comuni, triplicare le tasse ai grandi patrimoni aristocratici e alle rendite, e far partire subito una legge che divide le banche di credito pubblico da quelle finanziarie andando all'attacco dei colossi che hanno distrutto le vite di tutti noi in Europa."

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot ... emano.html
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Re: flower of scotland

Messaggioda giudirel » gio set 18, 2014 19:54 pm

I poteri occulti sono nella tua crapa.
I poteri sono palesissimi.
E certo che stanno andando forte le economie basate sulle materie prime... è proprio il momento di scommetterci.
Il prezzo del gas è già collassato ed infatti si vede quello che sta accadendo alla Russia... la stanno facendo a brani.
Arriverà il turno del petrolio.
http://www.repubblica.it/economia/2013/07/07/news/rivoluzione_negli_idrocarburi_usa_in_fuga_l_europa_arranca-62460859/
In che mondo vivi?
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Re: flower of scotland

Messaggioda giorgiolx » gio set 18, 2014 20:05 pm

vanno forte anche con le rinnovabili...
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Re: flower of scotland

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio set 18, 2014 21:54 pm

Mah, sullo shale gas sento pareri contrastanti (premetto che io non me ne intendo):

I blog de IlFattoQuotidiano.it
Maria Rita D'OrsognaFisico, docente universitario, attivista ambientaleSegui Maria Rita D'Orsogna:
Shale gas, due studi: “Con il fracking al massimo due anni di abbondanza”
di Maria Rita D'Orsogna | 1 aprile 2014Commenti (64)
Più informazioni su: Fracking, Shale Gas, Wall Street.




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Nonostante tutta la propaganda di petrolieri, investitori, banche e politici lo shale gas non sarà la soluzione di nessuno dei nostri problemi energetici o occupazionali.

E questo non lo dice l’ultimo arrivato, ma due studi eseguiti dal Post Carbon Institute e dall’ Energy Policy Forum in cui si analizzano circa 65 mila pozzi da fracking e il ruolo delle speculazioni di Wall Street nel promuovere lo shale gas. Questi studi colpiscono a picconate il mito secondo il quale gli Usa diventeranno “energeticamente indipendenti” grazie allo shale gas. Gli autori dei report sono J. David Hughes, geologo, che per ben 32 anni ha lavorato per l’industria del petrolio e del gas (e quindi sa quel di cui parla) e che adesso è il presidente della Global Sustainability Research. Assieme a lui, Deborah Rogers, analista finanziaria di Wall Street.

Dai due, due parole soltanto: bolla energetica. Ma prima un passo indietro.

In questi anni si è sentito da tutte le parti che gli Usa hanno questa abbondanza di shale gas, che finalmente si svezzeranno dal Medio Oriente, che è una questione di sicurezza nazionale fare fracking. In tutto questo, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha dato una grossa mano. Ad esempio, nell’edizione 2013 del suo World Energy Outlook, spara con ottimismo che le risorse di “petrolio recuperabili” continuano a crescere di pari passo con i progressi tecnologici, appunto fracking e trivellazione di pozzi orizzontali.

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Obama stesso, nel discorso alla nazione dopo l’inaugrazione del 2012 annunciò trionfante che il fracking avrebbe portato a circa 600 mila posti di lavoro e che “abbiamo riserve di gas che dureranno per 100 anni e la mia amministrazione farà di tutto per sviluppare questa fonte energetica in modo sicuro“.

L’Iea prevede che nel 2035 si useranno circa 100 milioni di barili di petrolio e gas al giorno. Oggi ne usiamo 85. Ma niente paura: abbiamo 2670 miliardi di barili di petrolio convenzionale e gas naturale, 345 miliardi di barili di tight oil leggero, 1880 miliardi di barili di bitume e petrolio extra-pesante e 1070 miliardi di barili di kerogen oil. Un sacco di numeri e il paradiso petrolifero per tutti!

Ora tutte queste cose di cui si parla sono per la maggior parte idrocarburi non convenzionali, e cioè idrocarburi difficili da tirare fuori, più inquinanti di quelli convenzionali – bitume, petrolio da spremere dalle rocce, terreno da fratturare, alte temperature e solventi per separare il petrolio dal resto.

E’ pura distruzione.

Ma grazie alla creatività e alla tecnologia Usa – un paese che risolve ogni problema – non ci saranno problemi: diventeranno il maggior produttore mondiale, saranno addirittura esportatori di gas e di petrolio e in qualche modo il tutto sarà fatto in “sicurezza”! Un paradiso ancora più paradiso di prima.

Entrata in scena di Hughes e Rogers.

I due analizzano scientificamente e con dettaglio circa 65 mila pozzi di fracking da gas e da petrolio situati in 31 giacimenti e concludono che invece di un secolo di energia a basso costo e prosperità economica, il fracking darà… al massimo dieci anni di abbondanza! Dicono:

1. Il boom del tight oil e shale gas è stato ampiamente sovrastimato dagli operatori e dagli speculatori. Le riserve di shale gas sono state sovrastimate dai vari operatori da un minimo del 100 per cento fino al 400-500 per cento. Cioè hanno sparato numeri a casaccio.

2. Wall Street ha giocato un ruolo chiave dietro le quinte nella promozione del boom del fracking attraverso fusioni e acquisizioni societarie, replicando un modello simile a quello già visto con il boom immobiliare e che ha portato alla crisi finanziaria recente.

3. Giacimenti da sfruttare con il fracking e che sono altamente produttivi sono quasi un miraggio. Basta pensare che l’80 per cento di tutta la produzione di queste fonti non convenzionali viene solo da cinque giacimenti di gas e due di petrolio. Addirittura le aree più produttive sono delle piccole macchie all’interno di questi giacimenti. I due principali giacimenti di shale oil negli Usa sono il Bakken Shale fra North Dakota e Montana e l’Eagle Ford in Texas, dove ci sono riserve per circa 5 miliardi di barili – 10 mesi di fabbisogno nazionale USA.

4. I pozzi di tight sono in declino e sono poco efficenti, proprio come i pozzi di estrazione di shale gas. Il declino medio per pozzo va dal 77 all’89 per cento nel corso dei primi tre anni dalla trivellazione. Cioè se prima tiri fuori 100, dopo tre anni tiri fuori 25 se è troppo. Se si guarda ai giacimenti interi, dove il numero di pozzi può aumentare nel tempo, il declino è compreso tra il 28 ed il 47 per cento all’anno.

5. Visto che ciò che si estrae da ciascun pozzo diminuisce rapidamente, tutto quello che si può fare è di aumentare spasmodicamente il tasso di trivellazione. Ogni anno vengono trivellati circa 7 mila nuovi pozzi di shale gas a un costo di 42 miliardi di dollari semplicemente per cercare di mantenere una produzione costante. Spesso sono pozzi secondari, più difficili da trivellare o da cui estrarre idrocarburi, per cui si stima che con il passare del tempo ne verranno costruiti sempre di più, sempre meno redditizi, e con costi saranno sempre più alti.

E come risponde Wall Street a tutto questo?

Con poca voglia di promuovere ulteriori investimenti, progetti di oleodotti e di gasdotti abbandonati. La panacea pare essere l’esportazione. E infatti il prezzo del gas negli Usa è molto minore che negli altri paesi e si pensa che esportando il gas ci saranno maggiori introiti.

Deborah Rogers continua cosi: “Il dibattito sul fracking in Usa è sempre stato costantemente incentrato sulla capacità di creare nuovi posti di lavoro e benefici economici, con rischi molto limitati sui possibili impatti sull’ambiente e sulla salute pubblica. Ma i dati non mentono: in tutte le regioni in cui c’è stato lo sfruttamento dei giacimenti di shale gas l’equilibrio economico è dimostrato essere stato molto elusivo, mentre il degrado ambientale ed i costi secondari indotti sono stati reali”.

Cioè progresso duraturo niente, devastazione ambientale vera.

Salud
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Re: flower of scotland

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven set 19, 2014 7:05 am

Beh, mi dispiace.

Celtici saluti
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Re: flower of scotland

Messaggioda giudirel » ven set 19, 2014 8:22 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Beh, mi dispiace.

Celtici saluti
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Mi dispiace per noi, nel senso che appunto vedere la loro rovina sarebbe stato istruttivo, ma alla fine mi fa piacere per loro che si risparmieranno le rappresaglie incrociate di UK e UE.

@tacchino: Il blog del Misfatto? Sullo shale? Ma dai... siamo seri... Massimo due anni di abbondanza? E' una cosa che sta cambiando gli equilibri del mondo (tra l'altro in modo assai pericoloso) e questa blatera... Mah... Forse sarebbe meglio se si occupasse della fatina dei denti...
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Re: flower of scotland

Messaggioda giudirel » ven set 19, 2014 8:38 am

Maria Rita D'Orsogna? Non era quella che sosteneva la necessità di aumentare ancora l'incentivazione ai pannelli solari?
Quella sì che è stata una bella bolla speculativa... ed in bolletta ci costa quattro soldini.
Intendiamoci... io ho i pannelli sul tetto, termici e fotovoltaici. Più che giusto. Ma l'effetto distorsivo sul mercato di un'incentivazione esagerata è palese a tutti. Come pure che a certi livelli di incentivazione, come quella dei primi conti energia, l'effetto netto è stato di rendere ancora competitive tecnologie obsolete.
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Re: flower of scotland

Messaggioda coniglio » ven set 19, 2014 8:54 am

hai dimeticato le cavallette, le rane succhiasangue
e il fantasma formaggino.
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Re: flower of scotland

Messaggioda giudirel » ven set 19, 2014 9:00 am

No sono tra i miei preferiti.

Quello che preferirei dimenticare è la tua simpatica firma: la democrazia è l'oppio dei popoli
Ben si adatta al tuo pensiero ma mi è odiosa.
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Re: flower of scotland

Messaggioda Mork » ven set 19, 2014 9:01 am

giudirel ha scritto:Mi dispiace per noi, nel senso che appunto vedere la loro rovina sarebbe stato istruttivo, ma alla fine mi fa piacere per loro che si risparmieranno le rappresaglie incrociate di UK e UE.


una domanda Giudirel, perché trovi che sarebbe stato istruttivo?

Premesso che io non sono d'accordo con la "rovina della Scozia", visto che mi risulta che la Scozia sia attualmente completamente indipendente da un punto di vista fiscale dal resto del UK (i.e. "si mantiene già da sola"), deterrebbe il 95% delle riserve di petrolio del UK (ma solo da un punto di vista geografico, cosa che avrebbe un valore solo relativo in una eventuale spartizione delle riserve fra Scozia e UK), e ha una economia basata poco sul manifatturiero (che cmq resterebbe in Scozia), sul turismo (che comunque resterebbe in Scozia) e sopratutto sui servizi finanziari (che resterebbero in Scozia e sarebbero pure globali).
Detto questo, e preso per buono il fatto che la Scozia possa vivere da sola (ma ammetto che io non posso dimostrarlo in pratica, come tu non puoi dimostrare il contrario), la "rovina della Scozia" avverrebbe per fattori esterni, come quelle che tu citi come rappresaglie incrociate di UK e UE.
Ora a me pare che tu gongoli sul fatto che un popolo con una sua decisa identità, una lingua, anche una moneta (in Scozia si batte già una propria moneta se non ricordo male) non possa decidere del proprio futuro pena il venir massacrati dalle rappresaglie incrociate di UK e UE.
A me pare un bello schifo. Tu cosa ne pensi?
In cosa sarebbe stato istruttivo? Nel avere evidenza che non siamo padroni del nostro destino? Nel avere evidenza "qualcuno da qualche parte" decide delle sorti di persone e popoli che vorrebbero solo un proprio stato?
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Re: flower of scotland

Messaggioda coniglio » ven set 19, 2014 9:40 am

giudirel ha scritto:No sono tra i miei preferiti.

Quello che preferirei dimenticare è la tua simpatica firma: la democrazia è l'oppio dei popoli
Ben si adatta al tuo pensiero ma mi è odiosa.


al tuo pensiero si adatta
la democrazia_europea è l'oppio dei popoli.

la tua firma baci perugina invece è notevole...
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Re: flower of scotland

Messaggioda coniglio » ven set 19, 2014 9:50 am

povera Eleanor... :smt011
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Re: flower of scotland

Messaggioda giorgiolx » ven set 19, 2014 9:58 am

ah che delusione...avevano il loro futuro in mano...avevano la possibilità di sparigliare le carte...amen, sarà per la prossima volta
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Re: flower of scotland

Messaggioda giudirel » ven set 19, 2014 10:19 am

Mork ha scritto:mi risulta che la Scozia sia attualmente completamente indipendente da un punto di vista fiscale dal resto del UK


A me non risulta. Tanto e vero che il governo UK ha promesso agli scozzesi in caso di vittoria del NO maggiore autonomia fiscale (non totale) e questo da una parte è stato considerato una forma di corruzione degli elettori e dall'altra si può considerare un bel successo per gli autonomisti. Non ti linko articoli ma ne troverai molti.

Mork ha scritto:ha una economia basata poco sul manifatturiero (che cmq resterebbe in Scozia), sul turismo (che comunque resterebbe in Scozia) e sopratutto sui servizi finanziari (che resterebbero in Scozia e sarebbero pure globali).


Dopo il collasso dell'industria pesante l'economia è prevalentemente rurale ed in secondo luogo turistica. I servizi finanziari, tra cui i Lloyd sono stati espliciti nel dichiarare che avrebbero abbandonato la Scozia in caso di secessione. Persino la Royal Bank of Scotland (Sole 24 ore del 9 c.m.) ha dichiarato che avrebbe trasferito la propria sede a Londra (il che se ci pensi è abbastanza buffo).

Mork ha scritto:(in Scozia si batte già una propria moneta se non ricordo male)


Ricordi male. Molto male.

Mork ha scritto:Ora a me pare che tu gongoli sul fatto che un popolo con una sua decisa identità, una lingua, anche una moneta non possa decidere del proprio futuro pena il venir massacrati dalle rappresaglie incrociate di UK e UE.
A me pare un bello schifo. Tu cosa ne pensi?


Io non gongolo. Mi limito a constatare cose assolutamente ovvie e scontate. Sulla base di fatti e non fattoidi. E che sono sembrate ovvie e scontate anche ai medesimi scozzesi che quando hanno dovuto passare dalle chiacchiere da pub ai fatti si sono fatti passare la sbronza e si sono accorti di avere ben poco sotto il kilt. E questo nonostante che abbiano votato i sedicenni che di sicuro almeno nel 90% dei casi lo hanno fatto su una base emotiva e non razionale (ed è giusto e normale che sia così). Oggettivamente il programma degli autonomisti anche se non popolato di barzellette come i vostri post (chiudere le centrali nucleari, nazionalizzare le società petrolifere per dividere il profitto tra i cittadini scozzesi) era abbastanza delirante. Fatto apposta per attirare consistenti investimenti... ;-) Senza sterlina e senza possibilità di accedere all'euro se non dopo aver spurgato per un pezzo (scontati i no inglese, spagnolo ed italiano) non sarebbe stato una passeggiata.

Mork ha scritto:In cosa sarebbe stato istruttivo


Avrebbe chiaramente dimostrato che la via dell'autonomismo particolarista è priva di sbocchi. Magari toccherà alla tronfia Catalogna dimostrarlo (ammetto che avrebbero qualche modesta chance in più)... ma dubito che pure lì si facciano infinocchiare.
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Re: flower of scotland

Messaggioda giudirel » ven set 19, 2014 10:35 am

Trovo invece curioso che la circoscrizione in cui il successo dei NO è stato più marcato è stata quella delle Orcadi.. che se non vado errato sono proprio lo snodo del petrolio del mare del nord.
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