Al termine della pausa agostana, ho pensato di offrire osservazioni, sintesi e spunti impostati sulla chiave di lettura messneriana, un fenomeno pubblico della nostra epoca, per prepararci alle uscite in parete settembrine.
"......(con una appassionata difesa delle spedizioni leggere, vera scuola di vita, poiché eliminare il superfluo e cavarsela con l’indispensabile, è quello a cui la nostra società dello spreco è chiamata in un prossimo futuro), alla traversata del Sud-Tirolo, importante quanto la traversata dell’Antartide, perché “pensare con le gambe” per capire se stessi e il proprio paese, è davvero una grande sfida."
https://www.planetmountain.com/special/ ... sso?id=227Così si chiude la recensione di Planetmountain al libro di Messner "Spostare le montagne" (2011), dove si condensa la contraddizione tra pensiero e azione, tra teoria e pratica, che in maniera plateale ed evidente si dispiega a noi quando osserviamo le vicende relative alle dolomiti (montagna).
Qualche notizia dei sintomi a carico della “sfida dell’indispensabile” ci arriva: Traffico, inquinamento, prezzi alle stelle. Esiste una ricetta per contenere i danni da “Overtourism”?
https://www.montagna.tv/225537/traffico ... ertourism/Prima alcune premesse:
- Le dolomiti (le montagne) sono sempre esistite, centimetro piu' centimetro meno.
- Il territorio delle dolomiti (montagna) era protetto da leggi che ne limitavano lo sfruttamento, per quanto si possa considerare discutibile il grado di sfruttamento raggiunto.
- Frequentare le dolomiti (montagna) non è obbligatorio, come non e’ obbligatorio andare al mare. Chi non frequenta la montagna non vale meno di chi la frequenta, semplicemente vive altre passioni.
- Le dolomiti (montagna) sono sempre state ampiamente frequentate da turisti desiderosi di conoscerle e questi, evidentemente amanti della montagna, potevano liberamente recarvisi.
- Le immagini delle dolomiti (montagne) sono disponibili da secoli in varie forme, a disposizione di chiunque desideri capire come sono fatte rimanendo a distanza.
- Le dolomiti (montagna) accoglievano turisti e frequentatori delle pareti anche in piccole strutture adeguate all’ambiente montano ed economicamente accessibili a molti, una volta.
- Da quando si e’ trattato il tema dolomiti (montagna) come la Festa dei Tortellini e dell’Aragosta di Moena, di "scenari incantevoli", di palcoscenici, e si e’ incominciato a parlare di protezione delle dolomiti, e’ aumentato lo sfruttamento e la trasformazione industriale dell’ambiente montano e delle sue specificità.
Meglio farsi domande che voler cristallizzare certezze preconcette:
- Perche' l'alpinista piu' famoso e ascoltato al mondo, Messner, grande attore oltre che grande alpinista, si e' fatto incarnare dai media nell'immaginario di massa come lo spirito della montagna per eccellenza (“vera scuola di vita ..... eliminare il superfluo ..... cavarsela con l’indispensabile”?), e poi come un Babbo Natale ha promosso la monetizzazione di un turismo di massa essenzialmente di consumo, da luna park, di lusso, in ambienti inadatti al consumo di massa? Rispondo a questa domanda: perche' le masse sono soggetti passivi di un contratto fiduciario mondiale, in cui Messner si e' lautamente concesso nel ruolo a lui assegnato.
- Posso dire che quanto accade oggi in montagna, viste le vicende occorse e le evidenti contraddizioni tra le dichiarazioni, le azioni e le premesse teoriche, era stato ampiamente previsto? Non era stato qui detto che l'UNESCO (i loro patrimoni della nostra umanità) funziona come agenzia pubblicitaria per la promozione del turismo internazionale dello stupore per lo piu' da lunapark (a loro insaputa, s'intende)? Cio' che conta rispetto alla verità, è la teoria o sono i fatti?
- Puo' essere che chi ama la montagna e ne riconosca il valore ambientale e in generale di spazio, senso e relazione distintiva tra persone e col nostro mondo, sia soddisfatto di quanto sta accadendo e accadrà nella stessa direzione a venire? Sì, molto probabile visti i rapporti di forza esistenti da invertire.
- Non sembra che il metodo di annunciare un problema (la necessità di protezione dell'ambiente terrestre in conseguenza delle azioni umane.......) e adottare soluzioni al problema della conservazione dell'ambiente in stile UNESCO, un'umanesimo creativo industriale (voli aerei, agenzie di viaggio, alberghi, ristoranti, souvenir, carburante,…. investimenti produttivi ……), sia servito proprio a produrre azioni e conseguenze in direzione opposta e contraria (cemento, asfalto, inquinamento, dall’essenziale al lusso, devastazione ambientale, ossessioni, spettacolarizzazioni idiote, parchi giochi …)? Possibile che questo genere di azioni possa difendere l'umanità dall'aggressione trasformativa infiltrante e devastante degli interessi economici che si fanno norma comune non richiesta? In Italia quasi tutti muti (d’altra parte, l’ombelico italiano e’ molto bello da vedere) ma non ovunque. Un esempio
https://theconversation.com/the-uninten ... ting-71047Per riassumere quanto osservato riguardo la questione, si puo’ concludere che agli umani si fa fare cio' che si vuole, come si fa con i cani: il rumore sordo delle crocchette che sbattono nel contenitore di cartone produce l'annullamento della volontà (ma quale?). Chi muove la scatola sa quel che sta facendo e cosa vuole ottenere, non così il cane (almeno così sembra). La vetrina, con il suo contenuto scintillante, appaga il desiderio connesso con devastazione, sfruttamento ed economia, da protagonisti o da spettatori? Dietro al grottesco appagamento del desiderio, si dispiegano biechi interessi di bottega ammantati dal candore angelico dell'amore per le montagne da chi i sentimenti li gestisce. La bellezza abbacinante della natura rivestita da un velo di morte.