devo dire che a questo luogo comincio ad affezzionarmici
e allora, complice un WE di tempo favorevole, prendo su la famiglia e si parte.
L'idea originaria era di andare ancora a provare il Col Nudo, ma, impegni vari degli altri papabili alla salita non hanno permesso di incontrarci, quindi, modifica della meta e della compagnia, anche se la mia nuova compagna è del tutto speciale, mia figlia.
Arriviamo al Rif. Dolada giusto per l'ora di cena, rifugio piccolino ma confortevole, siamo gli unici ospiti insieme a due ragazzi tedeschi, il gestore molto alla mano e gentile.
La mattina si parte, direzione la Cresta Dolada, poi vedremo durante il tragitto

ore 6, si parte

uscita da forcella Dolada il panorama si apre sulle Dolomiti Bellunesi, Pelf e Schiara proprio davanti i miei occhi


il primo tratto di cresta che dovremo percorrere, certo l'aria intorno non mancherà!

uno sguardo indietro, la ragazza sembra andare tranquilla

lo sguardo va sempre più lontano, verso il Duranno, sotto,
le solite nebbie mattutine ricoprono ancora Erto

pausa di ristoro poco sopra forcella della Lastra, sono le 9, il segnavia indica ancora 3 ore per passo Valbona...abbiamo impiegato 3 ore per arrivare alla Forcella della Lastra...un po troppo, ma la mia piccola ha riscontrato qualche piccolo problemino in alcuni passaggi,più che altro, per scendere dal Col Mat fino alla Forcella della Lastra, niente di che, ma in alcuni punti l'esposizione è davvero notevole e, per chi non è abituato, la cosa può provocare uno sforzo psicologico tutt'altro che banale da superare,
il vuoto verso la Val Galina è davvero tanto...e ripido.
La cresta che prosegue verso il Cimon delle Basilighe è molto frastagliata e rocciosa rispetto a quanto fatto, la strada lunga...no, non voglio certo che la mia bambina abbia un ricordo stressato di questa escursione, andare in Montagna deve essere un piacere, non una sofferenza.
tanto lui è sempre li e prima o poi torno

Mi viene in mente che una volta qualcuno mi aveva detto che al rif. Carota si mangia da dio...decisione presa, prendiamo il 930 e scendiamo a casera Scalet Alta, poi il Venal di Montanès e a piedi fino al Carota.
Abbiamo tutto il tempo che vogliamo e ce la possiamo prendere con tutta calma, la mia bimba si è di nuovo rilassata e allora ripartiamo,
certo è che le difficoltà in alcuni punti per scendere dalla forcella ci sono:
passaggini di I e II grado sopra a scivoli di roccia veramente verticali...in somma...bisogna stare a recchie ritte.
Comunque, tra un porco qui...un porco là...e un vaffanculo al babbo, alla fine riusciamo a raggiungere la casera alta, altra sosta per smaltire lo stress accumulato e ritrovare il sorriso e si riparte
il Venal di Montanès è bastardo come sempre, umido e scivoloso, ma pericoli non ci sono e allora diventa anche....."divertente"
arpionamento di un albero in scivolata, è andata bene!

arriviamo alla scalè bassa ora abbiamo 5 km di strada prima di riposarci davvero di fronte ad un tavolo, la prendiamo quasi a passo di marcia in 45' siamo davanti al rifugio, altri 3' ed eccoci quà! degna conclusione di una giornata davvero bella e appagante

ps.
grazie del consiglio falco

una cartolina
Rifugio Dolomieu al Dolada

