da zorro2 » mer ago 04, 2004 21:54 pm
da Silvia L. » gio ago 05, 2004 7:59 am
da Michele Bz » gio ago 05, 2004 8:16 am
da marinoroma » gio ago 05, 2004 9:21 am
da sergio63 » gio ago 05, 2004 12:14 pm
da climb » gio dic 16, 2004 12:16 pm
pietrodp ha scritto:Roberto, Lorenzo, Valbelluna, MarcoS, Cuorpiccino... e tutti gli altri.
Da dove avete cominciato?
da dademaz » gio dic 16, 2004 12:43 pm
da Fokozzone » gio dic 16, 2004 13:50 pm
da Roberto » gio dic 16, 2004 14:03 pm
da andreag » gio dic 16, 2004 14:48 pm
Roberto ha scritto:Avevo un libro sulle tecniche della scalata, "L'Alpinismo", di massimo Cappon, è una serie di disegni e spiegazioni, sulle tecniche dell'arrampicata nei vari suoi modi e sull'approccio in genere di una scalata in montagna. Molto semplice ed efficace.
Era da sempre che sognavo di provare ad arrampicarmi su una parete vera.
Andai da Iraci (negozio ora chiuso) e mi comperai 10 chiodi, un martello, un po di fettuccia, un po di moschettoni ed una corda da 11 mm.; passai ad un negozio di scarpe mi presi due Superga
Non distante da casa mia c'è un parete di roccia vulcanica, con mia moglie andai a vedere, ma non c'era nessuna evidenza di scalate già effettuate (in realtà, una via c'era, ma non sapevo dove), così partii all'avventura su una paretina.
Con una fettuccia feci una rudimentale imbragatura, mi legai e cominciai a scalare, piantando i chiodi dove potevo, fino ad uscire in cima alla parete, a corda quasi finita. Piazzai due chiodi e scesi calandomi con il mezzo barcaiolo, per poi risalire per recuperare la corda (non mi ero mai calato, per questo l'ho fatto, anche se non ce ne era bisogno).
Poi, io e mia moglie, facemmo un corso di roccia e tornai sul luogo, intenzionato a ripetere la mia salita, ma qualche figlio di mignotta si era fregato tutti i chiodi.
da BAT » gio dic 16, 2004 14:50 pm
da stefanop » gio dic 16, 2004 15:25 pm
da andreag » gio dic 16, 2004 15:36 pm
da Roberto » gio dic 16, 2004 15:57 pm
Avevo quasi trent'anni (1983) ed ero sposato da due, ma il mio amore per la montagna risale alla culla, anche se non credevo possibile, per uno che è nato al mare e vive sulle sue spiagge, diventare alpinista.andreag ha scritto:Ma.... questo vuol dire che eri già sposato....![]()
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quindi non hai cominciato ad arrampicare da bimbo nella culla!!!
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Andrea
da andreag » gio dic 16, 2004 17:02 pm
Roberto ha scritto:Avevo quasi trent'anni (1983) ed ero sposato da due, ma il mio amore per la montagna risale alla culla, anche se non credevo possibile, per uno che è nato al mare e vive sulle sue spiagge, diventare alpinista.andreag ha scritto:Ma.... questo vuol dire che eri già sposato....![]()
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quindi non hai cominciato ad arrampicare da bimbo nella culla!!!
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Andrea
da Roberto » gio dic 16, 2004 17:11 pm
Credo sia stato un bene che sia arrivato all'arrampicata tardi, mi sarei fatto certamente più male di quello che mi sono fatto, non credo che mi sarei saputo controllare a davere: troppo entusiasmo.andreag ha scritto:Roberto ha scritto:Avevo quasi trent'anni (1983) ed ero sposato da due, ma il mio amore per la montagna risale alla culla, anche se non credevo possibile, per uno che è nato al mare e vive sulle sue spiagge, diventare alpinista.andreag ha scritto:Ma.... questo vuol dire che eri già sposato....![]()
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quindi non hai cominciato ad arrampicare da bimbo nella culla!!!
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Andrea
E io che pensavo che arrampicassi da sempre...
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Invece scopro che anche per te l'arrampicata è una passione dell'età matura....![]()
Andrea
da Davide62 » gio dic 16, 2004 17:41 pm
da Roberto » gio dic 16, 2004 17:53 pm
Neppure un tiretto da primo in bassaquota, direttamente il Monte Bianco da primoDavide62 ha scritto:La mia prima via da caporcordata è stata la via Ottoz alla Piramyde du Tacul con un mio coetaneo nel 1978, una via bellissima che non supera il IV+ per 9 o 10 lunghezze.
Credo che tutti gli errori possibili quel giorno li abbiamo fatti, già per arrivare all'attacco ci siamo incasinati pericolosamente per superare i seracchi e la crepaccia.
Sulla parete vera e propria le nostre soste facevano paura, i dadi uscivano dalle fessure tanto eravamo bravi ad incastrarli.
Ma eravamo felici, mi sembrava di essere Bonatti al Capucin, non mi pareva vero di poter salire con la corda "dietro" nel cuore del Monte Bianco, ricordo che ci mangiammo letteralmente la salita (vabbè che era facile), ma ci incasinammo terribilmente sulle 9 doppie richieste per tornare giù.
Le corde si incastrarono due volte, fortunatamente non eravamo gli ultimi a scendere, alla crepaccia e all'aggiramento dei seracchi che tanto ci avevano disorientato al mattino facemmo anche di peggio.
Tornai a casa tutto graffiato e spelato per la dura "lotta con l'Alpe", ma inorgolito a dismisura.........mia mamma un pò meno.....
Sull'onda di questo incredibile "exploit" (si fa per dire) , tre giorni dopo partimmo per un'avventura più grande di noi; raccontammo a casa che saremmo andati alla Testa Ruitor (posco più che una camminata da fare in due giorni) e quindi avremmo dovuto dormire fuori, invece salimmo alla Fourche ( i soldi che servivano per la funivia me li avevano dati per pagare il rifugio, al Deffeis si sale a piedi![]()
) e lo stesso giorno alle 23.30 ci lasciammo il bivacco alle spalle, tesi come corde di violino ma pompati a 1000, e salimmo lo Sperone della Brenva.......alle 6.30 eravamo in cima al Monte Bianco, nessuna notte e nessuna cima è mai stata come quella.
da Davide62 » gio dic 16, 2004 18:05 pm
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