una storia di placca

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda Mr.Mojo » gio mag 18, 2006 21:10 pm

si c'è..... ;)
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Messaggioda Feo » gio mag 18, 2006 21:18 pm

Altre vie facili (ma con nulla dentro) sono le Gossemberg alle sponde del Ferro. Io iniziai da li. (max 4°)
Feo c'è! ... o ci fa?
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Messaggioda trivi » gio mag 18, 2006 21:21 pm

Feo ha scritto:Altre vie facili (ma con nulla dentro) sono le Gossemberg alle sponde del Ferro. Io iniziai da li. (max 4°)


ma sta via... sulla guida c'è scritto "seguire le placche sulla sx del fiume" e poco più...
mi ha sempre ispirato però con una relazione così non vorrei perdermi :lol:
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda Brozio » gio mag 18, 2006 21:27 pm

trivi ha scritto:
Feo ha scritto:Altre vie facili (ma con nulla dentro) sono le Gossemberg alle sponde del Ferro. Io iniziai da li. (max 4°)


ma sta via... sulla guida c'è scritto "seguire le placche sulla sx del fiume" e poco più...
mi ha sempre ispirato però con una relazione così non vorrei perdermi :lol:


non ti uoiperdere!!!le grossemberg sono due sui due rispettivi lati della cascata...vai li e sgui il facile!!!e in cima trovi sciallù!!!! :D
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Messaggioda Feo » gio mag 18, 2006 21:30 pm

trivi ha scritto:
Feo ha scritto:Altre vie facili (ma con nulla dentro) sono le Gossemberg alle sponde del Ferro. Io iniziai da li. (max 4°)


ma sta via... sulla guida c'è scritto "seguire le placche sulla sx del fiume" e poco più...
mi ha sempre ispirato però con una relazione così non vorrei perdermi :lol:

Infatti... vai a sentimento :lol:

Mi ricordo un primo tiro lungo con sosta su albero e il secondo... placca fino ad una pozza d'acqua. Variantina tosta lungo la successiva pancetta (ma con la citata pozza che fa da crash-pad... scusa Drugo, volevo dire materasso :lol: ) e poi... boh! Un pò come fare canyoning al contrario :idea:
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Messaggioda trivi » gio mag 18, 2006 21:47 pm

occhei grazie! :D
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Messaggioda Frullallà » gio mag 18, 2006 22:13 pm

Donatello ha scritto:Uomini e topi effettivamente spesso è improteggibile (c'è ancora l'albero secco dove fare sosta?) però quasi sempre ci sali con i rollerblade... nulla a che vedere con stomaco peloso.
Comunque, nel caso la placca iniziale è evitabile sulla sinistra per un diedrino un po' erboso che sale alla prima sosta.
Il secondo tiro è decisamente più facile, anche se lo spigoletto finalepresenta un passo "di decisione aderenzosa" proprio prima di arrivare sulla cengia... a anche li sono una decina di metri dall'ultima protezione (una radice)...

maaaaa....di preciso te, da dove sei sceso :?: :?: :?:
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Messaggioda Donatello » gio mag 18, 2006 22:21 pm

Frullallà ha scritto:
Donatello ha scritto:Uomini e topi effettivamente spesso è improteggibile (c'è ancora l'albero secco dove fare sosta?) però quasi sempre ci sali con i rollerblade... nulla a che vedere con stomaco peloso.
Comunque, nel caso la placca iniziale è evitabile sulla sinistra per un diedrino un po' erboso che sale alla prima sosta.
Il secondo tiro è decisamente più facile, anche se lo spigoletto finalepresenta un passo "di decisione aderenzosa" proprio prima di arrivare sulla cengia... a anche li sono una decina di metri dall'ultima protezione (una radice)...

maaaaa....di preciso te, da dove sei sceso :?: :?: :?:


faccia a monte, traversando a destra, poi ho incontrato il grosso sentiero che riporta nei pressi dell'attacco.
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Re: una storia di placca

Messaggioda Enrico B. » gio mag 18, 2006 23:43 pm

Daffi ha scritto:Lo rifarei domani... c'e' chi mi ha detto che questo vuol dire che non imparo dai miei errori... e forse è proprio cosi', ma quella placca ce l'ho ancora davanti agli occhi.


E' bello che la placca sia nei tuoi pensieri, e nei tuoi ricordi l'ombra, il sole, l'odore, il tepore del granito.

Ogni roccia ha il suo segreto, che svela con lentezza, al suo tempo noi siamo alieni.

Sali, scendi, cammina, bagnati e asciugati con lei, un giorno lontano o vicino sarete in sintonia.

L'ansia ti irrigidisce, in placca bisogna essere sciolti, spesso non ti puoi fermare, certe sequenze sono di movimento e durano due o tre passi.

Liberati dalla sfida, che sia un richiamo di piacere e non di sconfitta, non devi dimostrare niente, nemmeno a te stessa... o ti troverai di nuovo in quel medesimo punto, a guardare il chiodo a destra.
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Messaggioda Siloga66 » ven mag 19, 2006 0:12 am

Vertical ha scritto:
Siloga66 ha scritto: Poi sono sotto uno strapiombino inscalabile dove la fessura si smorza. Son li sotto lo strapiombino in posizione dùlfer. Non posso mettere protezioni e non sò dove salire.


Domanda provocatrice ( vista l'altra discussione) :twisted: ....se in quella situazione ci fosse stato proprio lì davanti a te uno spit.....l'avresti passato? :roll:

Questa è proprio provocatrice eh! Ma la risposta è ovvia. Certo che l'avrei passato. Se dicesi di no sarei un bugiardo. Però so anche che probabilmente allora, non avevo l'esperienza sufficiente per prevenire la situazione in cui da solo mi ero cacciato. Comunque si: l'avrei passato.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda Mr.Mojo » ven mag 19, 2006 10:06 am

Donatello ha scritto:
Frullallà ha scritto:
Donatello ha scritto:Uomini e topi effettivamente spesso è improteggibile (c'è ancora l'albero secco dove fare sosta?) però quasi sempre ci sali con i rollerblade... nulla a che vedere con stomaco peloso.
Comunque, nel caso la placca iniziale è evitabile sulla sinistra per un diedrino un po' erboso che sale alla prima sosta.
Il secondo tiro è decisamente più facile, anche se lo spigoletto finalepresenta un passo "di decisione aderenzosa" proprio prima di arrivare sulla cengia... a anche li sono una decina di metri dall'ultima protezione (una radice)...

maaaaa....di preciso te, da dove sei sceso :?: :?: :?:


faccia a monte, traversando a destra, poi ho incontrato il grosso sentiero che riporta nei pressi dell'attacco.



grosso?!?


:roll: :roll: :roll:


lasciamo perdere....
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Messaggioda Donatello » ven mag 19, 2006 10:20 am

Mr.Mojo ha scritto:
Donatello ha scritto:
Frullallà ha scritto:
Donatello ha scritto:Uomini e topi effettivamente spesso è improteggibile (c'è ancora l'albero secco dove fare sosta?) però quasi sempre ci sali con i rollerblade... nulla a che vedere con stomaco peloso.
Comunque, nel caso la placca iniziale è evitabile sulla sinistra per un diedrino un po' erboso che sale alla prima sosta.
Il secondo tiro è decisamente più facile, anche se lo spigoletto finalepresenta un passo "di decisione aderenzosa" proprio prima di arrivare sulla cengia... a anche li sono una decina di metri dall'ultima protezione (una radice)...

maaaaa....di preciso te, da dove sei sceso :?: :?: :?:


faccia a monte, traversando a destra, poi ho incontrato il grosso sentiero che riporta nei pressi dell'attacco.



grosso?!?


:roll: :roll: :roll:


lasciamo perdere....


Ricordo che traversammo per tracce più o meno in orrizzontale (più che traccie... a fiuto) per poi prendere il sentiero.... ma era proprio un bel sentiero, anzi una mulattiera...
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Messaggioda Mr.Mojo » ven mag 19, 2006 10:22 am

Donatello ha scritto:
Mr.Mojo ha scritto:
Donatello ha scritto:
Frullallà ha scritto:
Donatello ha scritto:Uomini e topi effettivamente spesso è improteggibile (c'è ancora l'albero secco dove fare sosta?) però quasi sempre ci sali con i rollerblade... nulla a che vedere con stomaco peloso.
Comunque, nel caso la placca iniziale è evitabile sulla sinistra per un diedrino un po' erboso che sale alla prima sosta.
Il secondo tiro è decisamente più facile, anche se lo spigoletto finalepresenta un passo "di decisione aderenzosa" proprio prima di arrivare sulla cengia... a anche li sono una decina di metri dall'ultima protezione (una radice)...

maaaaa....di preciso te, da dove sei sceso :?: :?: :?:


faccia a monte, traversando a destra, poi ho incontrato il grosso sentiero che riporta nei pressi dell'attacco.



grosso?!?


:roll: :roll: :roll:


lasciamo perdere....


Ricordo che traversammo per tracce più o meno in orrizzontale (più che traccie... a fiuto) per poi prendere il sentiero.... ma era proprio un bel sentiero, anzi una mulattiera...



eh...
ci ho provato per un pò anche io...ma poi vedevo solo placchette sopra sotto di fianco...e son tornato indietro...buttando le doppie dall'albero in cima alla grande placconata...doppie che ci hanno portato a 5minuti di sentiero dagli zaini....boh.... :roll:
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Messaggioda Donatello » ven mag 19, 2006 10:26 am

Mr.Mojo ha scritto:
eh...
ci ho provato per un pò anche io...ma poi vedevo solo placchette sopra sotto di fianco...e son tornato indietro...buttando le doppie dall'albero in cima alla grande placconata...doppie che ci hanno portato a 5minuti di sentiero dagli zaini....boh.... :roll:


Spesso basta sbagliare subito, che poi non riesci più a capire dove ti trovi, soprattutto in quel tipo di via...
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Messaggioda Mr.Mojo » ven mag 19, 2006 10:28 am

Donatello ha scritto:
Mr.Mojo ha scritto:
eh...
ci ho provato per un pò anche io...ma poi vedevo solo placchette sopra sotto di fianco...e son tornato indietro...buttando le doppie dall'albero in cima alla grande placconata...doppie che ci hanno portato a 5minuti di sentiero dagli zaini....boh.... :roll:


Spesso basta sbagliare subito, che poi non riesci più a capire dove ti trovi, soprattutto in quel tipo di via...



già....però la via l'abbiamo presa...almeno quella...e fatta tutta...tiro per tiro...magari le relazioni che avevamo erano poco precise...boh...
alla fine...secondo me...meglio buttar le doppie...si fa meno fatica...certo che poi il tempo che ci metti... :roll: :roll: :roll:
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Messaggioda Donatello » ven mag 19, 2006 10:34 am

Mr.Mojo ha scritto:
già....però la via l'abbiamo presa...almeno quella...e fatta tutta...tiro per tiro...magari le relazioni che avevamo erano poco precise...boh...
alla fine...secondo me...meglio buttar le doppie...si fa meno fatica...certo che poi il tempo che ci metti... :roll: :roll: :roll:


Dopo tante volte in cui sono finito a dover fare doppie "nell'ignoto" ho imparato a studiarmi bene la via di discesa descritta, ma soprattutto mentre che salgo cerco di vedere vie di fuga o di ritorno alternative.
ciononostante talvolta non c'è scampo e si inizia a fare doppie in successione; fortunatamente in valle gli alberi non mancano...
Certo, in queste situazioni la velocità e l'esperienza fanno sentire la differenza sui tempi...
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Re: una storia di placca

Messaggioda Daffi » ven mag 19, 2006 11:05 am

Enrico B. ha scritto:
E' bello che la placca sia nei tuoi pensieri, e nei tuoi ricordi l'ombra, il sole, l'odore, il tepore del granito.

Ogni roccia ha il suo segreto, che svela con lentezza, al suo tempo noi siamo alieni.

Sali, scendi, cammina, bagnati e asciugati con lei, un giorno lontano o vicino sarete in sintonia.

L'ansia ti irrigidisce, in placca bisogna essere sciolti, spesso non ti puoi fermare, certe sequenze sono di movimento e durano due o tre passi.

Liberati dalla sfida, che sia un richiamo di piacere e non di sconfitta, non devi dimostrare niente, nemmeno a te stessa... o ti troverai di nuovo in quel medesimo punto, a guardare il chiodo a destra.


Hai capito benissimo... e no, la mia non è una sfida, non mi importa nulla dire "ho fatto stomaco peloso da prima", come non mi importa dire che domenica ho chiesto aiuto perche' ero bloccata.
Quello che cerco, invece, è proprio quella sintonia di cui parli tu...
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Re: una storia di placca

Messaggioda Enrico B. » ven mag 19, 2006 11:49 am

Daffi ha scritto:Quello che cerco, invece, è proprio quella sintonia di cui parli tu...


La componente emotiva nell?arrampicata va coltivata, esistono pagine e pagine di letteratura più o meno interessante.
La preparazione atletica di base per l?approccio all?arrampicata non deve essere trascurata, per avere comunque un?esperienza positiva per te e i tuoi compagni di cordata.
- Carattere: perché l?allenamento è duro e monotono.
- Predisposizione all?arrampicata: perché non è uguale per tutti la base di partenza.
- Senso del brivido: il controllo emotivo nelle situazioni critiche e la conseguente valutazione lucida delle possibilità di azione, oltre il blocco mentale che ti vedrebbe già cadere ma entro il limite di caduta effettiva.
- Solitudine: perché in quei momenti sei sola? con la tua preparazione atletica e psicologica; si, c?è il compagno, ma la tua percezione della realtà in quel momento prescinde da una situazione normale, quindi dalla sua.

Meglio di me spiega questi concetti Paolo Conte.

La vera musica
(Paolo Conte)

Ci va carattere e fisarmonica,
senso del brivido e solitudine
per far musica, la grande musica
con gli occhi a mandorla, e non si sa perchè non si sa perché

La vera musica, che sa far ridere
e all?improvviso ti aiuta a piangere
la grande musica frequenta l?anima
col buio inutile, e non si sa perchè, e non si sa perché

Quando ti guardano con gli occhi torbidi
le donne dei tuoi amici e tu capisci e non capisci!?!
Ma c?è la musica che tutto domina
col buio inutile, e non si sa perchè, e non si sa perché
Etica x Etica x 3,14
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Messaggioda yinyang » ven mag 19, 2006 11:58 am

Max Grivel ha scritto:
Siloga66 ha scritto:...


Siloga mi ha fatto cagare in mano il tuo racconto.... 8O


pure a me 8O

molto "bello" siloga (magari la parola non è adattissima...ma bello si!)

come mi piacerebbe che in questo forum si scrivessero più cose di questo genere :roll:
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Messaggioda vito » ven mag 19, 2006 12:01 pm

yinyang ha scritto:come mi piacerebbe che in questo forum si scrivessero più cose di questo genere :roll:

Soffri di stitichezza? :D
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