riflessioni filosofiche

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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Eionedvx » dom ago 09, 2015 20:15 pm

PIEDENERO ha scritto:Ma con la "conoscenza di un minimo di linguaggio tennico e di storia della filosofia" lo faccio il 6c? Riesco a piazzare bene un friend?
Sennò ammè checazzomenefrega? :roll:
:wink:


Si. Perché la filosofia rende leggiadra anima e corpo, essendo che, per alcune filosofie, anima e corpo sono inscindibili, tu diverrai leggiadro e potrai chiudere anche un ottobbì senza protezioni! :mrgreen: :mrgreen: 8)
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda ProcioneFalesio » dom ago 09, 2015 21:13 pm

Potrei "usare" la filosofa come scusa quando arrampico! Per esempio quando non riesco a fare un passaggio duro. Es:

amico: vai Procione! Stai andando benissimo! Ancora il passaggio chiave e sei fuori!

.... vado, provo, cado, scendo.....

amico: ma cosa fai?!! riprova!

io: mi sono ritrovato a riflettere con me stesso, il mio Io, con la mia mente (3 cose diverse, un'unico cosmo??? agli esperti l'ardua sentenza), su il perché arrampichiamo! Che senso ha salire una parete di roccia? E' per una questione di ritorno alla vita dei nostri antenati scimmie? Per ribellarsi agli schemi imposti dalla società in cui viviamo? Una espressione d'arte? Studiare più da vicino la morte? Secondo te che ne pensi?

... l'amico ha già staccato la corda dal mio imbrago, recuperata, infilata al suo, preso i rinvii, messo le scarpette, mi ha attacco il secchiello (gri-gri, mammut o che c***o volete) con corda dentro, inzuppato le mani nel magnesio, ed è già al secondo spit che sta rinviando.... Tutto questo per non spendere qualche ora di inteso dibattito istruttivo...

Funziona sempre!! :mrgreen:

P.S: scusate il misto dei topic (dialoghi verticali, le scuse del climber, e filosofia)
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda EvaK » dom ago 09, 2015 21:55 pm

VYGER ha scritto:-
- Il lato oscuro del processo di democratizzazione della fruizione e della creazione dell'arte è ben espresso in questo articolo in cui mi sono imbattuto girovagando in rete: Max Horkheimer nell'epoca della sua riproducibilità tecnica http://www.eschaton.it/blog/?tag=max-horkheimer: la forma in cui si manifesta il Tramonto dell'Occidente nell'universo artistico è descritta nel passaggio conclusivo del post: "Lo spazio sempre più grande che sembra essersi disegnato fuori e contro l’industria culturale, questo paradiso ritrovato in cui liberamente si creano, si scambiano e si fruiscono gli oggetti culturali, è in realtà il cuore stesso di una nuova economia culturale. Ma se il prezzo da pagare per rendere pubblico ogni segno fosse il definitivo svuotamento di ogni significato, la sua tragica banalizzazione, la sua dissoluzione nel mare magnum dell’ironia e della provocazione"; in sostanza se tutto ha valore, niente ha valore; ecco il senso di tedio ispirato dal demone meridiano;

Altro post...


Come al solito la carne al fuoco è davvero tanta, meglio spezzare il discorso per temi.
Ho letto ora l'articolo che citi qui, trovandolo estremamente interessante e azzeccato. L'industria culturale, tema che mi è sempre stato molto caro.
Traduco in soldoni (così da evitarti tutte le 25 pagine di traduzione in termini "per tutti") e poi vado a braccio come mio solito...

anzi mi sa che vado a braccio e basta.

1) la "smaterializzazione" dell'arte e la sua riproducibilità tecnica.
Tanti di noi hanno iniziato ad ascoltare musica su vinile, poi su cassetta (che si smagnetizzava - c***o quanta musica ho perso!!). Poi è arrivato il cd, il supporto digitale, che è stata in pratica una transizione verso la chiavetta usb. Con l'ampia diffusione del web, delle connessioni in fibra e poi wifi (smaterializzate anche loro) e sempre più a basso costo ora chi non ascolta musica su Spotify o simili, o youtube vari? chi compra cd e se li tiene, a dispetto di quanto ascolta musica direttamente dal web senza "averla a casa"? Si possono creare playlist a partire da una canzone che piace, condividirela sui social, si può conoscere tanta altra musica del genere che ci piace. In pratica si può accedere comodamente a novità editoriali senza sforzo. Il facile accesso a news, editoria, musica, arte in generale se da un lato rende più democratica la possibilità di fruizione, dall'altro banalizza l'opera d'arte stessa rendendola uno dei prodotti friubili nel mare delle possibilità. E in questo mare ci si può perdere, se non si cercano i riferimenti.
Ho fatto l'esempio della musica perchè mi è venuto immediato, ma anche per quanto riguarda la narrativa o la saggistica, o la fotografia (vd Instagram) siamo allo stesso punto: si può leggere di tutto, la pubblicazione non costa più nulla a nessuno, tutti possono scrivere e diventare autori (è successo anche a me, a Vyger con i nostri reciproci blog e suo ex-sito)

1 e mezzo) nello scrivere queste considerazioni mi è venuto in mente che anche la politica sta subendo questo processo di smaterializzazione attraverso la comunicazione: la politica che passa da twitter... io non uso twitter per cui non ne ho diretta esperienza, ma è con i tweet che ora i politici fanno propaganda e comunicazione in generale (e mi sa che ho lanciato un altro sasso enorme)

2)la riproducibilità tecnica dell'arrampicata. Il discorso sull'arrampicata sportiva come figlia illegittima dell'alpinismo, come "divertimento" accessibile a tanti. Ma anche la riproducibilità "sintetica" per cui in inverno se fa brutto ci schiaffiamo tutti al king rock a tirare plastica come dei forsennati in vista di imprese in stagioni più consone. La riproducibilità tecnica dell'arrampicata ha innalzato il livello dell'arrampicata. E forse reso possibili imprese alpinistiche che altrimenti non ci sarebbero. Perchè rende possibile la preparazione atletica a prescindere dalle condizioni meteorologiche o degli orari per l'allenamento, visto che anche in inverno è possibile scalare con ogni meteo e in ogni orario. Almeno l'allenamento fisico è possibile...

Da un lato l'arrampicata è svuotata di valori (gli spis). D'altro canto però... quello che era alpinismo per pochi allora, rimane per pochi anche ora. Chi, con disponibilità di migliaia di vie a portata di mano ben protette e sicure, va a salire in inculandia su vie pericolose, che, vista la possibilità enorme di scalare in sicurezza, vengono percepite come ancor più pericolose? forse ancora meno di quei quattro gatti di una volta. ALmeno in proporzione.... Se prima iniziavi a scalare e visto chde non c'erano altre possibilità ti trovavi subito a dover piantare un chiodo per salire, mentre ora se proprio cerchi l'avventura, dopo 4 corsi fasi-cai-guidealpine, inizi a mettere giù qualche friend per integrare una multipitch... San Lucano era più distante allora o oggi?
La riproducibilità tecnica cambia davvero per l'alpinismo o va ad aggiungere "industria" in uno spazio che prima era vuoto?

Per la storia delle vacche nere.... sappi che o mi offri una birra o la prossima volta non ti faccio più sicura (anzi no, porti tu l'acqua per la cordata). ma pensa te... [-(
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda EvaK » dom ago 09, 2015 22:00 pm

Eionedvx ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:Ma con la "conoscenza di un minimo di linguaggio tennico e di storia della filosofia" lo faccio il 6c? Riesco a piazzare bene un friend?
Sennò ammè checazzomenefrega? :roll:
:wink:


Si. Perché la filosofia rende leggiadra anima e corpo, essendo che, per alcune filosofie, anima e corpo sono inscindibili, tu diverrai leggiadro e potrai chiudere anche un ottobbì senza protezioni! :mrgreen: :mrgreen: 8)



non mi piace il termine "leggiadro", e conosco pochissimo i pensieri orientali (che comunque non sono filosofie, perchè la filosofia è per sua natura occidentale). comunque.... se riesci a trascendere da te stesso ed uscire dalla tua anima, scali solo pensando a cosa fare, come farlo e dimentichi tutto il resto. Sembrano cazzate ma non lo sono.
Ultimamente mi è capitato di scalare (parlo comunque di roba a spit) essere al limite e sentire la gambetta che trema. Ho imparato a placarla, e a ragionare del tipo "va be, ormai è fatta, volo". In quel momento arriva una strana calma, la concentrazione aumenta, e trac, niente volo. Meccanismi molto diversi però se si parla di vie alpinistiche... ma ahimè, è un po' che non le bazzico.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Eionedvx » dom ago 09, 2015 22:31 pm

EvaK ha scritto:
Eionedvx ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:Ma con la "conoscenza di un minimo di linguaggio tennico e di storia della filosofia" lo faccio il 6c? Riesco a piazzare bene un friend?
Sennò ammè checazzomenefrega? :roll:
:wink:


Si. Perché la filosofia rende leggiadra anima e corpo, essendo che, per alcune filosofie, anima e corpo sono inscindibili, tu diverrai leggiadro e potrai chiudere anche un ottobbì senza protezioni! :mrgreen: :mrgreen: 8)



non mi piace il termine "leggiadro", e conosco pochissimo i pensieri orientali (che comunque non sono filosofie, perchè la filosofia è per sua natura occidentale). comunque.... se riesci a trascendere da te stesso ed uscire dalla tua anima, scali solo pensando a cosa fare, come farlo e dimentichi tutto il resto. Sembrano cazzate ma non lo sono.
Ultimamente mi è capitato di scalare (parlo comunque di roba a spit) essere al limite e sentire la gambetta che trema. Ho imparato a placarla, e a ragionare del tipo "va be, ormai è fatta, volo". In quel momento arriva una strana calma, la concentrazione aumenta, e trac, niente volo. Meccanismi molto diversi però se si parla di vie alpinistiche... ma ahimè, è un po' che non le bazzico.


Ma io scrissi ciò alla c***o... :mrgreen:
La tua riflessione mi pare comunque condividibile pienamente.
Quando arrampico cerco di godermi al massimo, come penso tutti, (almeno quando non mi metto a urlare " svasi demmerda" :mrgreen: fatto realmente accaduto) perché altrimenti il tutto si riduce ad una sequenza di inutili movimenti, senza alcun piacere fisico o morale (si può dire?)

Senza piacere non si può dunque praticare...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » lun ago 10, 2015 0:58 am

EvaK ha scritto:[...]

Per la storia delle vacche nere.... sappi che o mi offri una birra o la prossima volta non ti faccio più sicura (anzi no, porti tu l'acqua per la cordata). ma pensa te... [-(


La faccio breve, 'ché sono stanchissimo.
Dire che «nell'Assoluto, nello A = A, non ci sono certe possibilità, perché lì tutto è uno. Contrapporre alla conoscenza distinta e compiuta, questa razza di sapere, per la quale nell'Assoluto tutto è uguale, - oppure gabellare un suo Assoluto per la notte nella quale, come si è soliti dire, tutte le vacche sono nere, tutto ciò è l'ingenuità di una conoscenza fatua». Hegel contra Schelling ne La Fenomenologia dello Spirito.

Qui una spiegazione della faccenda data da nientemeno che Sini: http://www.oilproject.org/lezione/hegel ... -2710.html.

Le imprese dell'arrampicatore meridiano sono svalutate, oltre che da quanto scrivi, anche dal fatto che ormai c'è un'impresa al giorno. E non solo in ambito alpinistico. Che competizione c'è tra una salita di Fowler e la discesa di un base jumper con le ali planari attraversando uno dei millemila archi naturali delle Alpi?

Che cosa è più spettacolare?

Questa corsa allo spettacolare brucia eventi in cui "il tutto si dà nell'ora".
Li rende nulla.
Se non per colui che li vive [se riesce a sopravvivervi].

Poi concordo col fatto che non sono poi molti quelli che davvero, oggi, rischiano. L'arrampicata di plastica e il materno mondo dell'assicurazione totale nascondono sempre più l'evento ultimo.
Ma, per contemplare il mondo come totalità nell'attimo, l'evocazione del momento ultimo è imprescindibile.
Non che lo ordini il dottore, eh?
Anzi...

Bonanotte
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » lun ago 10, 2015 9:18 am

Eh, ma, pota casso... troppa carne al fuoco!
Come fa ad intervenire un povero clàimber della domenica, che non ha nemmeno studdiato (figuriamoci filosofia) ?!?
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda EvaK » lun ago 10, 2015 10:20 am

ma no, dai in fondo si parla di idee, si ok con un po' di astrazione e qualche piccola citazione.

ma sono poi temi su cui ognuno può dir la sua.
venghino siori...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » lun ago 10, 2015 14:59 pm

Comunque l'arrampicatore pomeridiano almeno ha imparato ad arrampicare su roccia, ha sentito vagamente parlare dei nuovi mattini, ha sentito nominare Berhault, Edlinger, Gullich, Bonatti, Messner, ecc.
L'arrampicatore crepuscolare, invece, ha imparato sulla plastica, ad immagine e somiglianza delle sale vorrebbe anche le falesie e le pareti, è convinto che Sharma abbia inventato il bouldering e il DWS, e pensa che buffonate (con rispetto parlando, eh) come lo Psicobloc Master Series (wow!) siano "una figata".
D'altronde uno che gioca a calcio mica deve sapere chi era Pelè, no? :lol:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Eionedvx » lun ago 10, 2015 17:23 pm

funkazzista ha scritto:Comunque l'arrampicatore pomeridiano almeno ha imparato ad arrampicare su roccia, ha sentito vagamente parlare dei nuovi mattini, ha sentito nominare Berhault, Edlinger, Gullich, Bonatti, Messner, ecc.
L'arrampicatore crepuscolare, invece, ha imparato sulla plastica, ad immagine e somiglianza delle sale vorrebbe anche le falesie e le pareti, è convinto che Sharma abbia inventato il bouldering e il DWS, e pensa che buffonate (con rispetto parlando, eh) come lo Psicobloc Master Series (wow!) siano "una figata".
D'altronde uno che gioca a calcio mica deve sapere chi era Pelè, no? :lol:

Ma perché lo chiami " arrampicatore crepuscolare"?
L'arrampicatore crepuscolare è un vero climber, quello che pur di farsi un tiro al fresco tira fuori la frontale, o quello che si allena per cose ancora più difficili, io lo definirei più "arrampicatore a led"
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda ProcioneFalesio » lun ago 10, 2015 17:23 pm

A proposito di valori; riprendo quello che ha detto Eva sugli spit che svuoterebbero l'arrampicata di valori. Non ho intenzione di fare un revival di spit sì spit no..! Parliamo di valori: dobbiamo chiederci quali erano i valori dell'alpinismo ai suoi albori? (Non essendo uno storico dell'alpinismo, dico cose che, secondo me, sono coerenti con quel poco che ho potuto apprendere da libri letti sull'argomento, durante il tempo libero. Chi ha più conoscenze e vuole correggermi, per favore lo faccia!) La scoperta, il dare un nome, una misurazione, una qualche informazione pressoché fedele dell'esistenza di una montagna, di una catena montuosa, ecc. Poi? La conquista in nome della propria nazione. L'amor di patria era un valore pressoché condiviso da tutti. In seguito, l'alpinismo viene inteso come un mezzo per mettersi alla prova, sfidare se stessi, il ricercare qualcosa di terrestre che li facesse evadere dalla quotidianità, e regalasse emozioni che la società non poteva dare. Altri, invece, vivevano l'alpinismo come una gara a chi risolveva per primo i "problemi" rimanenti, per dimostrare agli altri chi era il migliore. Poi arriva l'arrampicata in falesia, che all'inizio viene vista come una palestra di allenamento per le grandi vie in montagna. E infine, nasce l'arrampicata sportiva in falesia e in montagna fine a se stessa. Che valori possiamo vedere noi in questa disciplina? Non è questa la domanda, piuttosto dovremmo chiederci quali valori vedono i giovani in questa disciplina? Il divertimento? Ma è un valore? Chi decide cosa è un valore e cosa non lo é? Semplice, le generazioni. Se i giovani d'oggi dicono che l'arrampicata in falesia e le multipitch regalano loro il divertimento, perché dobbiamo pensare che non sia un valore per loro?

Sono le generazioni a decidere quali sono per loro i valori da seguire, piaccia o non piaccia alle vecchie generazioni.

Ma allora, quali fra tutti questi valori sono i "migliori"? Impossibile affermare una cosa del genere! Se ci fossero empiricamente dei valori "migliori" di altri, la società sarebbe monotona e non esisterebbero i conflitti. Vedi le dittature: in esse i valori erano gli stessi per tutti, ma ciò non significa che non ne esistevano altri; semplicemente venivano soffocati e puniti coloro che ne professavano di diversi da quelli approvati dal regime.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » lun ago 10, 2015 17:31 pm

Eionedvx ha scritto:
funkazzista ha scritto:Comunque l'arrampicatore pomeridiano almeno ha imparato ad arrampicare su roccia, ha sentito vagamente parlare dei nuovi mattini, ha sentito nominare Berhault, Edlinger, Gullich, Bonatti, Messner, ecc.
L'arrampicatore crepuscolare, invece, ha imparato sulla plastica, ad immagine e somiglianza delle sale vorrebbe anche le falesie e le pareti, è convinto che Sharma abbia inventato il bouldering e il DWS, e pensa che buffonate (con rispetto parlando, eh) come lo Psicobloc Master Series (wow!) siano "una figata".
D'altronde uno che gioca a calcio mica deve sapere chi era Pelè, no? :lol:

Ma perché lo chiami " arrampicatore crepuscolare"?

Ho dimenticato le didascalie... volevo ben dire che la ggente non capivano... :roll:
EvaK definisce "arrampicatori pomeridiani" quelli della sua generazione (glissiamo sull'età trattandosi di una sign... ahem... ragazza :mrgreen:).
Nel solco di questa definizione, ho chiamato "arrampicatori crepuscolari" quelli della generazione successiva, quelli che di solito vengono chiamati #plasticaridelcazzo :mrgreen:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda cru » mar ago 11, 2015 0:01 am

c'e' piu' logos nel bootscreen di windows 3.1 che nel vostro filosofare pratico e moraleggiante!





p.s. scherzo, bel topic. =D>
Sul marso te ghè da 'ndare a roda alta!
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Rampegon » mar ago 11, 2015 9:39 am

Attorno gli anni '70 c'era il nuovo mattino... Eva con uno spinto senso di autocritica ha c'entrato la questione qui siamo nel pomeriggio inoltrato... e si badi a non confonderlo con la lirica crepuscolare , oggi l'importante è metter per primi la foto in fb, possibilmente un poco sistemata, o banfare alla grande sul grado ignorando il significato di concetti basilari come il grado a vista , blaterando di performance mirabolanti (distanti da occhi indiscreti) o riempire pagine del web di racconti in cui si sventola sempre il grado salito o si giustifica un piede di troppo sullo spit, o al peggio considerare tutto una multipitch.. senza pensare che una via che sale una parete è qualcosa di più di una somma algebrica di tiri.... Ma è sintomatico dell'andazzo della società, tutti rincoglioniti con i selfie i social network e le serie tv, e nel frattempo al governo c'è uno non eletto che spende più soldi per la banda ultralarga rispetto alla difesa dal rischio idro-geologico.
Ma noi siam qui felici ad illuderci di aver salito un 7a a vista (con i rinvii già passati e al 5° giro...)

[youtube]https://youtu.be/4rtyQrStrG0[/youtube]
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda adriano » mar ago 11, 2015 10:34 am

Rampegon ha scritto:Attorno gli anni '70 c'era il nuovo mattino... Eva con uno spinto senso di autocritica ha c'entrato la questione qui siamo nel pomeriggio inoltrato... e si badi a non confonderlo con la lirica crepuscolare , oggi l'importante è metter per primi la foto in fb, possibilmente un poco sistemata, o banfare alla grande sul grado ignorando il significato di concetti basilari come il grado a vista , blaterando di performance mirabolanti (distanti da occhi indiscreti) o riempire pagine del web di racconti in cui si sventola sempre il grado salito o si giustifica un piede di troppo sullo spit, o al peggio considerare tutto una multipitch.. senza pensare che una via che sale una parete è qualcosa di più di una somma algebrica di tiri.... Ma è sintomatico dell'andazzo della società, tutti rincoglioniti con i selfie i social network e le serie tv, e nel frattempo al governo c'è uno non eletto che spende più soldi per la banda ultralarga rispetto alla difesa dal rischio idro-geologico.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » mar ago 11, 2015 10:37 am

ProcioneFalesio ha scritto:Potrei "usare" la filosofa come scusa quando arrampico!

[...]

Funziona sempre!! :mrgreen:



La FILOSOFA è sempre un'ottima scusa per non arrampicare.
Ma forse intendevi altro.

:mrgreen:

Comunque, in linea di massima, o si agisce o si pensa.
Pensare durante l'arrampicata è controproducente.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » mar ago 11, 2015 10:44 am

ProcioneFalesio ha scritto:Sono le generazioni a decidere quali sono per loro i valori da seguire, piaccia o non piaccia alle vecchie generazioni.


Il solito, vecchio Friedrich, che la sapeva lunga:

Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dètte la spugna per strusciar via l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatòri, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa?


Qui il testo integrale dell'aforisma, tratto dalla Gaia Scienza: http://www.infonotizia.it/il-grande-ann ... 5-appunti/

Nessun gioco è mai innocuo...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » mar ago 11, 2015 10:53 am

funkazzista ha scritto:D'altronde uno che gioca a calcio mica deve sapere chi era Pelè, no? :lol:


Mai stato così.
Difficilmente chi fa cose significative è uomo di pensiero e di studio.
Chi sa fare, fa; chi non sa fare, penza, inzegna... [e ha panza].

:(
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Rampegon » mar ago 11, 2015 11:16 am

adriano ha scritto:
Rampegon ha scritto:Attorno gli anni '70 c'era il nuovo mattino... Eva con uno spinto senso di autocritica ha c'entrato la questione qui siamo nel pomeriggio inoltrato... e si badi a non confonderlo con la lirica crepuscolare , oggi l'importante è metter per primi la foto in fb, possibilmente un poco sistemata, o banfare alla grande sul grado ignorando il significato di concetti basilari come il grado a vista , blaterando di performance mirabolanti (distanti da occhi indiscreti) o riempire pagine del web di racconti in cui si sventola sempre il grado salito o si giustifica un piede di troppo sullo spit, o al peggio considerare tutto una multipitch.. senza pensare che una via che sale una parete è qualcosa di più di una somma algebrica di tiri.... Ma è sintomatico dell'andazzo della società, tutti rincoglioniti con i selfie i social network e le serie tv, e nel frattempo al governo c'è uno non eletto che spende più soldi per la banda ultralarga rispetto alla difesa dal rischio idro-geologico.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda PIEDENERO » mar ago 11, 2015 11:18 am

Ha senso parlare di valori in un mondo popolato da coglioni che rischiano la pelle per non riuscire a fuggire dalla prigione del proprio ego da nutrire continuamente con imprese più o meno riconosciute tali dagli altri?
Perché abbiamo bisogno continuamente che qualcuno riconosca che siamo bravi perchè abbiamo fatto la tal cosa o il grado x? La mamma e il papà non c'è lo hanno mai detto?

Siamo animali sociali, lo so, ma possiamo anche modificare il nostro modo di vivere.

:lol: :lol:
Ultima modifica di PIEDENERO il mar ago 11, 2015 11:20 am, modificato 1 volta in totale.
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