Bè, la mia di storia relativa a questa via è un pò travagliata ma ve la racconto volentieri perchè son bei ricordi:
Premetto che per me la Castello è sinonimo di romanticismo alpino, lassù ho sognato e vissuto alcune delle mie più belle e sofferte salite (pur restando nel mio livello basso intendiamoci, ma non mi importa, ognuno al proprio livello, la gioia è sempre la stessa).
E' una montagna per me leggendaria e anche se rimane tutt'ora il posto dove scalo peggio (non riesco e leggere bene la roccia) mi ha sempre attirato come una calamita.
Dicembre 2008, io e il mio socio abituale abbiamo in programma un viaggio in Kenya in gennaio per scalare la parete sud e la nord del Mount Kenya (5199 m). Per noi è un progetto spaziale, una roba fantastica, è il primo viaggio così lungo e così lontano che facciamo in chiave alpinistica. Siamo galvanizzati da paura! Decidiamo dunque che dobbiamo fare una salita alpinistica in "invernale" dalle nostre parti, un pò più dura di quello che ci aspetterà laggiù in quanto qui non c'è la quota, ma soprattutto con zaini carichi con materiale da bivacco e un pò di cibo. Potevamo andare a fare qualcosa di già salito (scelta consigliata), ma noi due ogni tanto abbiamo delle idee un pò "distorte" e così decidiamo che il nostro obiettivo sarà una via nuova, ed ecco che dalla guidina del Massari salta fuori SETE D'ORIENTE !! Ci sembra perfetta.
Arriva il giorno stabilito.
Chiappera, partiamo per il pendio nevoso con le ciaspole che già il sole inizia a illuminare in alto la parete est della Castello. Arrivati alla base della est della Rocca troviamo subito l'attacco, siamo molto motivati, di neve sembra essercene solo sulle cenge e terrazzini. Tiriamo come al solito le pagliette e tocca a me partire. Il tiro mi impegna assai, lo zaino fa subito il suo sporco lavoro e arrivo alla scomoda sosta che son bello stanco. La salita risulterà per noi impegnativa perchè spesso da cercare, chiodi quasi nessuno e tempo che passa veloce facendo si che arriviamo alla sosta sotto la zona strapiombante, al tiro più impegnativo, che siamo in piena ombra e non fa caldo.
Tocca di nuovo a me andare, leggiamo bene bene la relazione e parto. Un tettino atletico tutto a sinistra, una placca con fessura e poi un traverso orizzontale a destra su un?esigua lista mi riportano proprio sopra al mio socio, ma tra me è lui c?è il vuoto. Imbocco la fessura che mi permetterà di uscire dal bombamento che ho sopra, ci sono due chiodi, almeno la via è quella giusta, però sono un po? agitato e la posizione che ho è moolto aerea, il che non gioca a mio favore. Studio i passi fin dove posso vedere e poi parto deciso, rinvio il secondo chiodo velocemente, troppo velocemente, e quando gli sono praticamente sopra? ZANN!! Merda!! Ho incrociato male le corde e mi sono incastrato!! Errore madornale!! Disarrampico in pieno affanno con il pensiero che ad ogni movimento va allo zaino bastardo che mi tira giù finchè mi riporto sulla lista. c***o!! Non ci voleva?.
Da li in poi, per circa un?ora, riproverò almeno 5 o 6 volte, ma la stanchezza fisica e soprattutto mentale farà si che batta in una complicata ritirata sino al mio socio. Lui non può più tentare, è tardi ed è tutto tremolante. Ritirata.
In Kenya ovviamente ci andiamo e sarà un viaggio bellissimo, ma con la Castello sappiamo tutti e due che c?è un conto in sospeso, che prima o poi andrà saldato.
Il momento arriva l?ultimo sabato di Maggio di quest?anno, e all?ultimo decidiamo di portare con noi un ragazzo che più volte mi disse di voler provare a fare una via lunga, ma soprattutto in ?montagna?. E direi che con questa potevamo accontentarlo alla grande.
Sarà una giornata bellissima, questa volta non abbiamo lo zaino che pesa, siamo più preparati e poi la via l?abbiamo già percorsa più di metà, insomma, sarà una bella cavalcata. Riproponiamo i tiri come la volta prima e quando mi ritrovo sotto al fatidico passaggio non nego che un po? di affanno mi assale, ma lo affronterò con decisione e la soddisfazione mista gioia, sbucato sull?aereo spigolo, sarà immensa. Usciremo velocemente in punta dove un bell?abbraccio sancirà come tutte le volte l?amicizia che ci unisce. Il nostro amico, che non aveva mai visto nulla oltre la pura falesia, rimarrà letteralmente estasiato, stupefatto, anche se a casa ci arriverà distrutto, e questo è stato un regalo bellissimo che ci siamo fatti io e il mio socio. Oltre alla rivincita su questa bella via abbiamo fatto scoprire un nuovo mondo ad una persona che da tempo aspettava solo il momento giusto.
Fine

Sappi che il vero spit è nella tua testa e lo devi serrare di continuo! (cit. Specie)
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere (SCOTT)