da morefire » sab ago 14, 2010 18:45 pm
ciao cristian
innanzitutto complimenti per la lunga impresa: 430 km in 16 giorni sono davvero notevoli.
ho letto in parte il tuo racconto, che è molto coinvolgente e trasmette forti emozioni.
però, perdonami se ti faccio un appunto
sono appena tornato da un giro da quella parti, attraversando da ovest a est i parchi del Padjelanta e Sarek con partenza da un fiordo norvegese ed arrivo più di 200 km dopo a Kvikkjokk. gli ultimi due giorni ho percorso il Kungsleden da Aktse (che peccato tu non abbia fatto un salto in vetta a Skierfe per ammirare il panorama sul delta!).
leggendoti sembra tu sia andato in posti estremi, totalmente inadatti alla presenza umana e totalmente desolati, totalmente senza segni nè presenza umana. era quello che cercavo anche io nel mio trekking fuori dai sentieri e che non credo neppure di aver trovato in tale misura.
sicuramente "selvaggio", "desolato", "avventura" sono parole che hanno connotazioni e significati diversi in ciascuno di noi, come diversi saranno i sentimenti ad essere lontani da casa e nella fatica fisica e mentale dell'intraprendere una grande impresa. la sfida non è con la natura, ma con noi stessi, e per fortuna siamo tutti così diversi.
però leggendo il tuo racconto mi è sembrato un po' esagerata questa dimensione di avventura. la tua descrizione mi è sembrata riferita a qualcos'altro rispetto ai soli 30 km di kungsleden che abbiamo in comune.
io (dopo un giro in zone più remote e meno frequentate, quindi anche il mio punto di vista è assolutamente relativo) ho percorso un "sentiero del re" attrezzatissimo, marcato da confortanti pennellate rosse su tronchi e sassi, con bivacchi e rifugi ogni massimo 10 km. i rifugi sono gestiti e sembrano ostelli della gioventù, hanno spesso piccoli shop e sono affollati da gente da tutt'europa. dove c'è il minimo rischio di bagnarsi i piedi un camminatoio di assi di legno massiccio ed ogni rivolo d'acqua più largo della campata delle gambe un ponte. quando c'è da attraversare un lago un sami un po' matto fa la corsa con una barca a motore, sempre tu non voglia remare in una delle barche messe a disposizione gratuitamente. ogni giorno si incontravano, magari facendo un pezzo di strada assieme, almeno 15 persone. ogni qualche tappa si arriva ad un paesino vero e proprio, dove prende il cellulare e dove arrivano elettricità, auto e trasporti pubblici.
nulla a che fare con le montagne più ad ovest, dove non ci sono sentieri nè ponti o quasi e bisogna viaggiare carte 1:100mila (le uniche disponibili) e sandali per guadare i fiumi a portata di mano. ma anche lì non ho trovato esattamente quello che cercavo e che tu però hai descritto. o forse a me basta poco, un minimo segno umano, per infrangermi la sensazione di essere davvero lontano dalla civiltà. gente in giro ce n'era, poca ma comunque qualche incontro si faceva quasi tutti i giorni. segni umani pure, casette e baracche ne abbiamo incontrate e viste segnate sulla mappa. i sami ci vanno tutti gli anni a fine estate per riprendere le renne e portarle nelle foreste più a valle per l'inverno. qualche telefono di emergenza sparso in una zona vastissima collegato alla stazione di polizia da un ponte radio. elicotteri di linea (e/o soccorso)che sorvolavano tutti i giorni i parchi. qua e là alcuni villaggi sami, si raggiungono in barca, a piedi o in elicottero e sono abitati solo d'estate da poche decine di persone che si dedicano alla pesca e ad altri lavoretti. lavorano pure coi turisti, vendendo pesce affumicato o fornendo passaggi in barca attraverso quegli enormi laghi. infine le renne, che in ultimissima analisi lassù sono il più onnipresente segno umano.
credo non esistano più in europa posti selvaggi e incontaminati al 100%, e questo è il meglio che il continente ci può offrire. ma forse, ripeto, sono troppo estremista
questo non è per fare il grosso perchè ho fatto un giro in posti più selvaggi, ma solo perchè la descrizione che ne hai fatto mi è sembrata un po' troppo...
beh, dopo questo sproloquio di un pirla che vuole sempre mettere i puntini sulle i, vi faccio di nuovo tanti complimenti!