Callaghan ha scritto:rf ha scritto:(...)
Bene, questo è come stanno le cose, grosso modo. Premesso che purtroppo l'unica proposta che ho sentito è di tenere chiuso la domenica non è attuabile, perché "la gente" vuole la anche la domenica, e visto che io sono un berlusconiano incallito che non capisce niente, qualche illuminato mi da una soluzione REALISTICA per i miei dipendenti o per quelli del sciar cappotti? Realistica, non idealistica. Una cosa che funzioni oggi, novembre 2015, italia.
la soluzione è quella che va per la maggiore: chiedi a tutti i tuoi dipendenti la loro disponibilità alla mobilità sulla romania; quindi in pratica licenzi tutti e riapri in romania. una bella catena di emmelunghe in romania.
lì trovi umani a nastro già occidentalizzati (e quindi già condizionati per avere i nostri stessi bisogni, cosa fondamentale, e quindi disponibili a tutto, perchè oggi è fondamentale prima creare un bisogno, la cui intensità può variare dal BISOGNO DI SOPRAVVIVERE al BISOGNO DI AVERE UNA BMW M5, e poi fornire il mercato).
questo viene fatto ora, novembre 2015. e lo fanno in molti. e funziona! lo sta per fare a fossano la michelin!
quindi se mister slunga è un cazzuto, via a muso duro! tanto mal che gli vada, che gli può capitare? di ritirarsi alle cayman dopo aver ceduto la sua roba ad una multinazionale, a farsi schioccarepompini dalla mattina alla sera per i prossimi 50 anni? un problema vero!
del resto, il signor slunga, chiedo scusa a wiki, è costui, no?
Nasce da una famiglia di industriali tessili, cotonieri; terminati gli studi in legge viene mandato dal padre negli Stati Uniti per impratichirsi nell'industria del cotone e della meccanica tessile (1951). Lavora nelle catene di montaggio di carde, ring (filatoi continui ad anello), telai, oltre che alla borsa cotoni di Wall Street. Dopo un anno di permanenza torna e, all'inizio del 1952, comincia il suo lavoro nella manifattura di famiglia in Brianza. Nell'estate del 1952, dopo la morte del padre, si trova a gestire l'impresa.
Nel 1957 si presenta l'opportunità di partecipare alla fondazione della prima società di supermercati in Italia, iniziativa di Nelson Rockefeller. Caprotti continua tuttavia il suo lavoro nel tessile e solo nel 1965 comincerà a occuparsi dei supermercati a tempo pieno. Rockefeller tre anni prima aveva ceduto la maggioranza dell'azienda alla famiglia Caprotti. La catena assume la denominazione di Esselunga. Negli anni viene creata una catena di 140 punti di vendita e alcuni grandi centri alimentari, tutti centralizzati riforniti da un centro di distribuzione unico: grandi negozi con reparti dedicati ai vari specifici settori, frutta e verdura, gastronomia, vini.
Bernardo Caprotti nel 1996 patteggia 9 mesi di condanna per tangenti alla Guardia di Finanza, più una multa (pari appunto all'importo della tangente pagata alla Guardia di Finanza). Il 21 settembre 2007 a Milano, presenta il suo libro, Falce e carrello. Nel gennaio del 2010 riceve una laurea honoris causa in architettura all'università La Sapienza di Roma. Il 23 dicembre 2013, all'età di 88 anni, ha rassegnato le dimissioni da tutte le cariche aziendali.
una personcina per bene, uno che si è fatto da solo, cristo, con il sudore in fronte! da zero! ha rotto il salvadanaio e con quelle 10.000 lire ha messo su un baracchino ambulante. e poi via di slancio! strano che nessuno abbia seguito le sue orme. basta così poco!
a pensarci bene anche la ditta dove lavora giannimiao potrebbe ragionare così, magari facendogli un discorsino del genere: ehi, giannimiao, sai che c'è? c'è che di gente disposta a fare il tuo lavoro c'è la coda qui fuori! anzi, qualcuno è disposto a darci 200 euro per fargli fare quel che tu fai per noi a 2800 euro al mese, per imparare, tanto costui vive a casa dei genitori. e quindi ti diciamo: giannimiao, da domani se vuoi 2800 euro al mese te ne vai in CINA per 5 anni a seguire un nostro bel progetto e torni in italia quando diciamo noi, altrimenti noi ti licenziamo e facciam fare la tua roba a ginobau, che di anni ne tiene 33, ha pochi grilli per la testa, e ci dà 200 euro al mese per imparare il mestiere (si chiama stage).
poveri noi.
capisco lo sgomento di molti: spiegare che il tempo dei faraoni è finito (molti morti), e che a milano ci sono state le 5 giornate, dove sparavano, c'erano le barricate e non c'era ancora l'happy hour, non è facile.
spiegare che dai morti sono nati gli stati democratici, dove la cooperazione lavorativa è importante, ma la base di tutto è l'uomo, con dei diritti inalienabili e non mercificabili, e che il lavoro lo nobilita l'uomo, ma non lo rende schiavo, e che il lavoro non è il fine ultimo della nostra esistenza, ma uno dei tanti modi per renderla possibile, non è facile. si chiamano conquiste sociali, tipo quelle che se ti seghi un braccio, lo metti in un sacchetto, vai in un ospedale, te lo riattaccano, gratis, senza bisogno di pagare in nero il macellaio giacomo per far fare la stessa cosa!
questo significa che se per giannimiao e gino non è un problema lavorare in nero, lo è per la legge italiana, e per molte altre legislature sparse per il mondo. se si sentono limitati per questa sgradevole legge, possono sicuramente trasferirsi in USA dove tutto è più snello e sbrigativo, o eventualmente in congo belga: lì si può anche girare con un fucile e se ti girailcazzo, spari a chi vuoi, purchè negro!
ma si sa, il potere è in agguato. e la smaterializzazione del capitale ha rimesso in gioco tutto: il mercato globale è riuscito là dove tutankamon, giulio cesare, luigiXV ed adolf avevano fallito. mettere a tutti la catena al collo con la speranza di un tozzo di pane. vivere per lavorare, come ai vecchi tempi, ma in maniera legale: affami e ti chiederanno il pane. tutto, come sempre dico, fondato sull'unico sacrosanto principio del capitale: se 10 lavorano per te e non li paghi, guadagni molto, in un mondo basato unicamente sulla logica del profitto!
quindi, giannimiao, la mia idea è questa. a me non piace affatto dove sta andando il way of life dell'occidente. non mi piace perchè sta per essere ufficiale la mercificazione dei cristiani. e perchè è inequivocabile l'aumento delle disparità sociali in questi ultimi 20 anni. e non mi piace la mercificazione fatta di tutto, non solo dei cristiani. non mi piace la verticizzazione dell'economia. odio il metodo con cui il potere economico ha spianato molti dei bei tratti della cultura dell'ovest, compresa la politica vera. odio la standardizzazione della vita imposta a tutti: quella dove ti alzi, lavori, torni a casa, dormi e punto, senza null'altro aggiungere. io odio il pensiero unico che se non produci capitale sei inutile. e mi rammarica molto che dopo 2500 anni siamo punto a capo. e, sinceramente, poco mi importa se a te sta bene tutto questo, e, che, anzi, tutte queste cose non solo non le vedi, ma neppure le percepisci.
e quindi: non c'è ancora molta gente incazzata dura perchè ci stiamo fottendo ancora i soldini dei nostri avi. ma appena passiamo il numero buono, (dice qualcuno che con la generazione dei tuoi figli, se ne hai, giannimiao, abbiamo concluso l'azzeramento dei soldini sotto al materasso del papà e del nonno) io, fortunato dipendente e libero professionista che però ha bene in mente da anni che questo sistema culturale è agli sgoccioli (io lo ritengo tale, e ti ho spiegato anche perchè), si doterà di mazza nodosa, disposto alla ferocia, come lo furono i tuoi avi, quando i nazisti nelle vostre campagne facevano un pò quel che volevano (anche se... siamo sicuri che i nazisti fossero così cattivi, ma fossero così solo perchè li descrivevano cosi?), disposto a rifare barricate, senza spriz. che ti piaccia o no, che tu ci creda o no, a me fotte una sega. sappi però che la storia dice che è già capitato, molte volte.
se poi giannimiao sei uno a cui piace dire che "i marocchini mi stanno suicoglioni", va beh, allora ho perso tempo per nulla perchè io e te parliamo una lingua diversa (nulla di personale!)
cordiali saluti
quoto alla grande!